Avanti tutta, Nissan lancia una rivoluzione: la GT-R LM ha motore e trazione anteriori

Nissan GT-R LM Nismo
LE MANS - L’imperativo è stupire, anche quando si fa sul serio. Nissan torna così a competere dopo 16 anni dall’ultima partecipazione nella massima...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE MANS - L’imperativo è stupire, anche quando si fa sul serio. Nissan torna così a competere dopo 16 anni dall’ultima partecipazione nella massima categoria alla 24 Ore di Le Mans con la GT-R LM Nismo, vettura a motore e trazione anteriore che sovverte tutte le regole. La casa di Yokohama ha vinto nel 2011, 2012 e 2014 nella categoria LMP2 con il suo indistruttibile V8, nell’anno di mezzo ha dimostrato con la DeltaWing che con un 1.600 da 300 cavalli, tanta leggerezza e aerodinamica si poteva andare più forte delle GT da 600 cv, e nel 2014 la Zeod RC è riuscita a compiere un giro del circuito superando i 300 km/h ad emissioni zero.


Ma quelle erano provocazioni fuori catalogo mentre la GT-R è una LMP1 vera e propria, anche se diversa dalle altre tre contendenti, dimostrando ancora una volta la bontà di un regolamento che consente infinite interpretazioni. Difficile crederlo, ma non è la disposizione della meccanica la parte più originale del prototipo giapponese. Trattasi infatti di un’ibrida “meccanica”, ovvero con un volano al posto della batteria, come le automobiline per bambini. Il motore termico è un V6, tre litri a benzina biturbo, a iniezione diretta da 500 cavalli collegato alle ruote anteriori attraverso un cambio sequenziale a soli 5 rapporti rivolto in avanti.

Il modulo ERS (Energy Recovery System), prodotto dalla Torotrak, è piazzato di fronte alle gambe del pilota ed è costituito da una doppia massa rotante che recupera energia dalle ruote anteriori in frenata e in accelerazione la ritrasmette alle due ruote posteriori. Per questo anche gli pneumatici sono invertiti: davanti sono larghi 350 mm con diametro di 18 pollici (47,2 cm), dietro 240 mm e 16 pollici (40,6 cm). Nissan avrebbe voluto impiegare un sistema capace di recuperare 8 MJ e in grado di liberare oltre 1.600 cv complessivi, ma si è dovuta accontentare di 2 MJ e “soli” 1.250 cv.

Quali sono i vantaggi di soluzioni così radicali? Recuperare più energia possibile, avere una maggiore efficienza aerodinamica – infatti è stata la più veloce in rettilineo durante le prove libere – fare un’auto più simile ad una di serie e studiare l’ibrido meccanico, più semplice e meno costoso di quello a batteria, ma rumoroso. La GT-R è costruita e gestita da Nissan Motorsports, con sede a Indianapolis, ed è stata progettata dal direttore tecnico Ben Bowlby, che ha firmato anche la DeltaWing, costruita dalla Panoz la quale – guarda caso – portò alla 24 di Le Mans del 1999 un’auto a motore anteriore, ma a trazione posteriore. Il miglior piazzamento di Nissan sul circuito della Loira è il terzo posto ottenuto dalla R390 GT1 nel 1998 mentre nel 1990 la R90CK stabilì la pole position, ma in gara non andò oltre il quinto posto.


La Nismo numero 23 evoca la stessa livrea di allora ed è guidata dal francese Olivier Pla e dai britannici Jann Mardenborough e Max Chilton. Altri due sudditi di sua maestà la regina – Harry Tincknell e Alex Buncombe – conducono la numero 22 mentre l’equipaggio della numero 21 è composto dal nipponico Tsugio Matsuda, dal russo Mark Shultzhitskiy e dallo spagnolo Luca Ordonez. La maggior parte di loro è il frutto del vivaio virtuale costituito dalla GT Academy che ha già dato risultati clamorosi.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino