Lexus ad elettroni: lo sterzo “by-wire” irrompe sulla scena

La Lexus RX500h
Un piano per essere sempre più presente in Europa ed elettrificarsi sempre di più fino al 100% nel 2030. Lexus accelera verso questo duplice obiettivo e, dopo aver...

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Un piano per essere sempre più presente in Europa ed elettrificarsi sempre di più fino al 100% nel 2030. Lexus accelera verso questo duplice obiettivo e, dopo aver presentato la nuova NX facendone la sua prima ibrida plug-in, presenta altri due pezzi forti. Il primo è la RZ, la sua prima elettrica “nativa”. È infatti basata sulla piattaforma e-TNGA, è lunga 4,8 metri e ha proporzioni sportive, ma le innovazioni che nasconde sono assai più importanti. Potrà infatti avere lo sterzo by-wire (senza collegamento meccanico), che permette una sterzata completa ruotando di soli 150 gradi il volante a cloche, ed è la prima Lexus dotata del sistema di trazione integrale Direct4 nei quali i motori (anteriore da 80 kW e posteriore da 150 kW), attraverso microregolazioni della coppia, migliorano il comfort e il comportamento stradale fornendo al guidatore quella “Lexus driving signature” che sarà il tratto “sensoriale” distintivo delle auto del marchio premium giapponese.



Stessa firma troveremo sulla RX di quinta generazione che è la colonna di Lexus visto che, con 3,5 milioni di unità vendute, costituisce quasi un terzo di tutte le vendite del marchio e nel 2004 è stata anche la prima auto elettrificata premium della storia. L’ultima interpretazione mantiene inalterata la lunghezza (4,89 metri), ma con un peso abbattuto di 90 kg e proporzioni più slanciate mescolando elementi già presenti con altri già presenti sulle Lexus più recenti. Improntato all’ideale giapponese dell’ospitalità Omotenashi l’abitacolo e ispirato al concetto tazuna (redini del cavallo) il posto di guida. Ben tre i sistemi ibridi presenti, tutti con motore a benzina 4 cilindri. La 350h full-hybrid da 245 cv e la 450h+ ibrida plug-in da 306 cv – almeno 65 km di autonomia elettrico ed emissioni di CO2 pari a 24-26 g/km – sfruttano un 2.5 a ciclo Atkinson e il classico schema con trasmissione a rotismo epicicloidale che funge anche da cambio a variazione continua. La grande novità è la 500h dotata di un inedito sistema ibrido da 371 cv con 2,4 litri turbo, batteria al Ni-Mh bipolare e cambio automatico a 6 rapporti che promette ottime prestazioni (0-100 km/h in 6 secondi), ma soprattutto sensazioni davvero sportive insieme al già citato sistema Direct4, sospensioni a controllo elettronico, freni con pinze a 6 pistoncini e 4 ruote sterzanti.


E non è finita: nel futuro prossimo ci sono una piccola e altre elettriche, tra cui una berlina media e una supersportiva a 4 motori con batteria allo stato solido capace di scattare da 0 a 100 in poco più di 2 secondi.

 

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Il Mattino