Marchionne accelera la trattativa Veba: si avvicina la fusione Fiat-Chrysler

Jeep appena prodotte dalla fabbrica americana di Toledo
ROMA - John Elkann e Sergio Marchionne fanno gli auguri ai dipendenti del Lingotto e nella lettera ci sono conferme importanti: «Quello che si sta per concludere è stato un anno...

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ROMA - John Elkann e Sergio Marchionne fanno gli auguri ai dipendenti del Lingotto e nella lettera ci sono conferme importanti: «Quello che si sta per concludere è stato un anno impegnativo e noi abbiamo preso decisioni coraggiose. I primi riscontri ci stanno dando ragione, ora siamo ancora più sicuri che abbiamo intrapreso la strada giusta».


I due top manager si riferiscono all’impegno di investire nelle fabbrichegli italiane, in particolare Grugliasco, Melfi, Atessa e Mirafiori che si aggiungono a Pomigliano dove la produzione della Panda è a regime da tempo. «Abbiamo avviato una serie di investimenti che andranno avanti nei mesi e negli anni a venire - prosegue il messaggio - l’obiettivo è di usare i nostri stabilimenti come base per la produzione di veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo. Le vendite delle Maserati prodotte nello stabilimento “Giovanni Agnelli” sono molto positive: invece di chiudere gli impianti abbiamo puntato sulla fascia alta del mercato, sfruttando appieno le potenzialità dei nostri marchi e i numerosi vantaggi che ci derivano dall’alleanza con Chrysler. Sappiamo che il mercato in Europa e soprattutto in Italia continuerà a essere difficile, ma siamo convinti di poter centrare gli obiettivi che ci siamo posti».

Proprio sul fronte Chrysler sembrano concentrate le attenzioni di Marchionne. L’iter per l’Ipo dell’azienda di Auburn Hills va avanti e il mese prossimo i riflettori di tutto il mondo dell’auto saranno puntati su Detroit dove è in programma il Salone dell’Auto. Secondo fonti Usa ad inizio dicembre il sindacato Uaw avrebbe rifiutato la prima offerta fatta dopo l’estate da Fiat per acquisire il 41,5% di Chrysler ancora in mano al fondo Veba. Nonostante il no Marchionne ha deciso di continuare a trattare e nei giorni scorsi c’è stato un altro incontro.


L’obiettivo di entrambe le parti resta quello di trovare il più rapidamente rapidamente possibile un’intesa ed evitare di sbarcare a Wall Street. L’ostacolo resta il prezzo, ma la forbice ormai si è ristretta. Buone notizie sul fronte italiano dove le trattative per il rinnovo del contratto di tutti gli 80 mila dipendenti che fanno capo al Lingotto (Fiat e CNH Industrial) sono state aggiornate al 13-14 gennaio, ma i sindacati hanno espresso ottimismo: «Ci sono state aperture di rilievo da parte dell’azienda che ci consentono di affrontare con fiducia la ripresa del confronto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino