Marchionne: «No a guerra dei dazi, vincerebbero gli Usa. Investimenti Fca non cambieranno»

Sergio Marchionne, ceo di Fca
GINEVRA - «Minacciare dazi a dazi non risolve assolutamente niente. Se si dovesse fare la guerra dei dazi fino alla fine vincerebbe l’America. Basta guardare il suo...

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GINEVRA - «Minacciare dazi a dazi non risolve assolutamente niente. Se si dovesse fare la guerra dei dazi fino alla fine vincerebbe l’America. Basta guardare il suo bilancio economico, importa più di quanto esporta». Lo ha detto Sergio Marchionne, a.d di Fca, parlando con i giornalisti al termine della riunione dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, a Ginevra. Nell’incontro, ha riferito Marchionne, non è stata affrontata la questione dazi. «Non cambieranno gli investimenti di Fca, ma potrebbero esserci impatti sul mantenimento di una base in America», ha spiegato.


Secondo Marchionne le dimissioni di Gary Cohn, consigliere economico di Donald Trump, non significano un via libera alla linea più dura sui dazi. «La posizione di Trump non poteva cambiare dopo due giorni. Cohn se ne è andato in maniera molto delicata, gli ha dato tempo fino alla fine del mese», osserva il manager che fa riferimento al fatto che le dimissioni di Cohn diventeranno effettive nelle prossime settimane. «Il vero problema è un altro, quanto durerà la tensione sui dazi? Calmatevi tutti, fate andare avanti il processo, fateli parlare, magari qualcosa si risolve. Bisogna riconoscere che una parte dell’amministrazione Trump vede questo come un problema dell’economia americana e sta cercando di raddrizzare delle posizioni che sono andate oltre i limiti nel passato. Non voglio giudicare la qualità dell’intervento ma la direzione si capisce».


Riguardo la posizione della Marelli l'ad ha dichiarato: «Magneti Marelli non la venderò mai». ha poi affermato l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne. «Può darsi che ci siano state della avance, ma io voglio darla agli azionisti» ha aggiunto Marchionne che ha escluso la necessità di una Ipo. Sulla possibilità che Magneti Marelli venga usata dal Gruppo per lo sviluppo dell’ibrido, Marchionne ha spiegato che «per certe cose lo ha già fatto. L’inverter che usiamo sulla Pacific è fatto da loro e anche in Formula Uno usiamo roba loro. È un impegno diverso da quello che ha avuto finora, dobbiamo lavorarci». L’azienda è internazionale, sta dappertutto. Mi sembra più strategica la Ferrari che va difesa perché è un pezzo di storia e per l’importanza tecnica nel settore. La Marelli è molto diversa, l’automotive lighting è sviluppato in Germania, neanche in Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino