Mercato auto, a luglio le vendite corrono ancora, 119.027 targhe (+8,8%). Crisci (Unrae): «Urso convochi tavolo, correggere storture incentivi»

Un parco auto
A luglio non si ferma la corsa del mercato automobilistico con 119.207 immatricolazioni, pari a un aumento dell’8,75% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (109.611...

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A luglio non si ferma la corsa del mercato automobilistico con 119.207 immatricolazioni, pari a un aumento dell’8,75% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (109.611 unità), dato che rappresenta il dodicesimo segno positivo consecutivo, anche se con un tasso di crescita in rallentamento. È quanto emerge dai dati appena diffusi dal ministero delle Infrastrutture. Il dato dei primi sette mesi di quest’anno mostra 960.765 autovetture immatricolate, in crescita del 21% rispetto alle 793.873 unità di gennaio-luglio 2022, ma con 276.000 unità in meno in confronto allo stesso periodo 2019. La marcia per il recupero dei volumi persi durante la crisi pandemica è quindi ancora lunga: le immatricolazioni di luglio 2023 sono infatti ancora inferiori del 22,3% rispetto a quelle dello stesso mese del 2019. I trasferimenti di proprietà sono stati 498.970 a fronte di 376.716 passaggi registrati a luglio 2022, con un aumento del 32,45%.

Il volume globale delle vendite mensili, pari a 617.677, ha interessato per il 19,30% vetture nuove e per il 80,70% vetture usate. Nonostante il dato complessivo positivo delle immatricolazioni l’Unrae, l’associazione delle case estere, segnala come a luglio torna di nuovo a scendere la quota percentuale di auto ‘alla spina con le elettriche pure che in questo mese non superano il 3,4% e le ibride plug-in il 4,4%, per una quota complessiva ridimensionata al 7,8% (era il 9,8% a giugno). «Apprezziamo l’attivo interesse che il Ministro Adolfo Urso sta dimostrando nei confronti del settore automotive, per questo ci rivolgiamo a lui affinché intervenga perché si possano recuperare i ritardi accumulati sul fronte della transizione energetica e accelerare il processo di decarbonizzazione», è l’appello del Presidente dell’associazione Michele Crisci. «È urgente - afferma Crisci - una rapida convocazione dell’atteso Tavolo Automotive, che garantisca un confronto autentico, e non a posteriori, con tutti gli attori della filiera, non ultima l’Unrae che rappresenta i 2/3 del mercato domestico e assorbe una quota estremamente considerevole della componentistica italiana».

Oltre a ciò, il Presidente dell’Unrae sollecita «una profonda attenzione alle dinamiche della domanda in relazione alla transizione energetica». E quindi, visto il calo della stessa per la perdurante incertezza sugli incentivi: «interventi per correggere le ‘storturè introdotte nello schema 2022-24 per gli incentivi all’acquisto di vetture a basse emissioni, con innalzamento dei tetti di prezzo ed inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno». L’Unrae ribadisce inoltre la richiesta, una volta corretto lo schema incentivi, di destinare alle fasce 0-20 e 21-60 g/Km i 272 milioni di euro avanzati dai fondi 2022, e sollecita il Ministero dell’ambiente ad una rapida emanazione delle norme attuative relative ai 90 milioni stanziati dal DL 14 Agosto 2020, n. 104, per gli incentivi destinati all’acquisto e all’installazione di colonnine di ricarica da parte di aziende e professionisti.

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Il Mattino