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TORINO - Ancora un pesante calo per il mercato italiano dell’ auto. A novembre - secondo i dati del ministero dei Trasporti - sono state immatricolate 104.478 auto, il 24,6% in meno dello stesso mese del 2020. Negli undici mesi dell’anno le immatricolazioni sono 1.371.166, con un incremento dell’8,6% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Il gruppo Stellantis ha immatricolato a novembre 36.361 auto, con un calo del 33,3% sullo stesso mese del 2020. La quota scende dal 39,3 al 34,8%. Da inizio anno le immatricolazioni del gruppo sono in tutto 518.,025, in crescita del 6,3% sullo stesso periodo dell’anno scorso, con una quota del 37,8% a fronte del 38,6%. A novembre non si ferma l’emorragia delle immatricolazioni, che con 104.478 unità registrate segna una flessione del 24,6% rispetto alle 138.612 unità del 2020 (-30,8% sul 2019). Nei primi 11 mesi dell’anno la ‘voraginè delle auto perse rispetto al 2019 è di oltre 400.000 unità (-22,8% con 1.371.166 immatricolazioni).
È quanto rileva l’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) in una nota alla luce dei dati auto di novembre. ‘Non si può accompagnare in modo efficace e sostenibile la transizione verso la decarbonizzazione se non si interviene sostenendo la domanda con un piano strutturale e pluriennale anche per il ricambio del parco circolantè, afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae. ‘Per una maggiore diffusione delle nuove tecnologie sono necessari incentivi anche a fronte di rottamazione, altrimenti vanificheremo gli effettivi benefici ambientalì, continua Crisci.
L’assenza di una strategia di medio-lungo periodo non impedirebbe comunque, secondo l’Unrae, di predisporre subito un piano di sviluppo delle infrastrutture di ricarica, capillare e omogeneo sul territorio nazionale, garantendo l’interoperabilità delle stesse e con punti di ricarica ad alta potenza in ambito autostradale: ‘Considerati gli annunci fatti e i fondi stanziati dal Pnrr per questo obiettivo, ci piacerebbe ora vedere un cronoprogramma puntuale con impegni precisi di infrastrutturazione a scadenze prefissatè, conclude Michele Crisci. L’Unrae ribadisce, infine, la necessità di liberare le imprese italiane dalla penalizzazione nella fiscalità delle auto aziendali, con interventi su detraibilità Iva, costi deducibili e quota ammortizzabile soprattutto per le auto a zero o bassissime emissioni.
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