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Nel mese di febbraio in Europa Occidentale più Paesi Efta e Regno Unito sono state immatricolate 902.775 auto, il 12,2% in più dello stesso mese del 2022. Nei primi due mesi le immatricolazioni sono state 1.814.048, pari a una crescita dell’11,5%. I dati sono dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei. Il gruppo Stellantis ha immatricolato in Europa Occidentale più Paesi Efta e Regno Unito 167.097 auto, il 2% in più dello stesso mese del 2022. La quota di mercato è pari al 18,5% a fronte del 20,4% di un anno fa. Nei primi due mesi del 2023 le immatricolazioni di Stellantis sono 323.838, in crescita dell’1% sull’analogo periodo dell’anno scorso. La quota del gruppo è in calo dal 19,7 al 17,9%. A febbraio 2023 e cresciuto il mercato delle auto elettriche a batteria e ibride immatricolate in Ue, che ora rappresentano rispettivamente il 12,1% e il 25,5% del mercato. Tuttavia, la benzina e rimasta la prima scelta per le auto di nuova immatricolazione in Ue, con una quota di mercato del 36,9%.
Lo rende noto l’Acea, l’associazione dei costruttori europei.
Questa crescita e stata ampiamente sostenuta da guadagni a due cifre nei quattro mercati chiave della regione: Spagna (+31,8%), Francia (+24,6%), Germania (+24,2%) e Italia (+23,9%). Di conseguenza, gli Hev hanno raggiunto una quota di mercato del 25,5%, in aumento rispetto al 23,3% di febbraio 2022. Al contrario, le immatricolazioni di veicoli ibridi plug-in (Phev) nell’Ue sono diminuite del 7,4% a 57.569 auto vendute. Questa diminuzione e dovuto principalmente a un calo significativo delle vendite in Germania (-44,8%), dopo la fine dei sussidi per gli ibridi plug-in nel 2022.
A febbraio 2023 le immatricolazioni di nuove auto a benzina nell’Ue sono aumentate dell’11,1%, detenendo una quota di mercato del 36,9%, in linea con quella registrata nel 2022. Spagna (+19,0%), Italia (+16,3%), Germania (+8,9%) e Francia (+7,7%) hanno contribuito a questa crescita. Continua invece la flessione del mercato delle auto diesel in Ue (-8,4%), nonostante aumenti in alcuni mercati dell’Europa centrale come Polonia (+18,9%) e Repubblica Ceca (+12,4%), oltre che in Italia (+2,2%). Cio ha portato a una quota di mercato del 15,0%, in calo di 3,2 punti percentuali rispetto a febbraio 2022.
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