FLENSBURG – La Germania dell'auto ha limitato le “perdite”: nel mese di marzo le nuove immatricolazioni hanno subito una flessione decisamente più...
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Il sistema federale che consente ad ogni Land di decidere autonomamente, le ancora limitate (rispetto all'Italia) restrizioni agli spostamenti e la posticipata chiusura di molte attività ha contenuto la flessione, comunque pesante. Che ha riguardato anche la produzione, i cui dati sono in linea con quelli del mercato. La Vda, l'associazione dei costruttori, ha reso noto che in marzo è scesa del 37% a 287.900 unità, e nel trimestre del 20%. L'80% della produzione è destinato all'export, che ha perso il 32% nel mese ed il 21% dall'inizio dell'anno.
Il calo maggiore (39,6%) è stato contabilizzato per le vetture aziendali, che in Germania, dove il trattamento fiscale è decisamente più favorevole rispetto all'Italia, valgono il 62% del mercato. Le vendite a private sono scese “solo” del 34,4%. Il solo segmento che ha guadagnato terreno è stato quello dei caravan, in cui Fiat Professional è market leader grazie al pluripremiato Ducato. I volumi dei Suv sono scesi del 37,5%. Le vendite di auto a gasolio sono scese al 31,6%, in calo di quasi un punto percentuale a confronto dello stesso mese del 2019.
Tra i marchi di volume, in marzo ce n'è stato uno, Subaru, che è riuscito a crescere: +1,6%, anche se con con appena 522 macchine, pari allo 0,2% di quota. Da inizio anno, invece, cinque costruttori sono ancora ampiamente positivi: Lexus (+50%, in marzo ha ceduto meno del 3% con 276 consegne), Ds (+13%), Jaguar (+4,7%), Porsche (+3,5%) e Seat (+3,1%). Il market leader resta Volkswagen (18,9% di penetrazione nel mese), che ha dovuto contabilizzare una flessione del 35%.
Il marchio più penalizzato in marzo è stato smart (-84,4%, -87% dall'inizio dell'anno), sul cui andamento il coronavirus incide solo in parte, visto che Daimler ha optato per la conversione elettrica del brand. I volumi di Alfa Romeo, il costruttore straniero che ha perso di più, sono scesi del 63%, anche se nel trimestre il calo è del 33%. Importante il risultato di Tesla che con 2.263 immatricolazioni ha ceduto in marzo il 4,4% con una quota di mercato dell'1,1%, più del doppio di quella contabilizzata dall'inizio dell'anno (0,5%). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino