TORINO - I test del ministero dei Trasporti sulle emissioni delle vetture Euro5 commercializzate in Italia non hanno rilevato livelli irregolari nè software non consentiti...
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Le vetture testate, tutte con meno di 36.000 km, sono state messe a disposizione da parte dei costruttori tramite la propria rete di concessionari in Italia. Il protocollo di prova prevedeva una prima serie di test con la vettura installata sul banco a rulli, ovvero secondo il ciclo omologato «Nedc cold» attualmente in vigore. È stata anche svolta una successiva serie di test con la vettura guidata su pista: in alcuni casi si tratta di cicli di omologazione, in altri di cicli sperimentali volontariamente aggiunti dal Mit. i 18 veicoli - spiega il ministero - hanno fatto registrare livelli di emissione compatibili con i dati di omologazione e quindi "in regola" con la vigente normativa di riferimento. I diversi valori di emissioni riscontrati sono allineati con le norme citate ed in particolare in termini di: NOx (ossidi di azoto), di Pm (emissioni di particolato in massa) e Pn (emissioni di numero di particelle).
È differente, come evidenziato anche negli altri report europei, il comportamento reale e su strada dei veicoli, ancorché secondo modalità oggi considerate a norma. Evidenza già emersa da tempo e che verrà affrontata con il nuovo ciclo di prova da settembre 2017, in laboratorio e su strada, adottato dai ministri europei, con il convinto supporto del Governo italiano«. La campagna del ministero è stata avviata a gennaio 2016 dopo il “dieselgate” del settembre 2015. Il Report finale è stato inviato alla commissione europea.
Il Mattino