Mondiale rally, niente motori ibridi o elettrici per i prossi cinque anni

Jari-Matti Latvala con la Yaris WRC Plus durante il recente rally di Svezia
ROMA – Il rally resta fedele a se stesso e almeno per altri cinque anni i motori saranno quelli termici “tradizionali”. Lo ha garantito il responsabile FIA per...

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ROMA – Il rally resta fedele a se stesso e almeno per altri cinque anni i motori saranno quelli termici “tradizionali”. Lo ha garantito il responsabile FIA per il rally Jarmo Mahonen in un'intervista alla testata Autosport: “Attualmente abbiamo bisogno soprattutto di stabilità”, ha tagliato corto.


Il manager finlandese ha escluso che nel World Rally Championship possano venire adottati propulsori ibridi o elettrici nel prossimo lustro. Sotto l'egida della FIA si disputano già la Formula E ed il World Endurance Championship aperto anche a prototipi ibridi e a quanto pare nel Rallycross sono in corso valutazioni sui motori “alternativi”.

Nel WRC, espressione del rally puro, ancora non c'è spazio per questi scenari. La stabilità è la ragione per la quale “nei prossimi anni non ci saranno auto elettriche” in gara. Mahonen sa che ci sono costruttori che spingono in questo senso: “Le grandi case hanno le loro strategie, ma noi dobbiamo capire come si possano conciliare con le nostre”, ha osservato.

Il “convitato di pietra” è Toyota, che da quasi vent'anni punta sulla tecnologia ibrida (già 10 milioni di veicoli venduti) e che vedrebbe di buon occhio un'apertura della FIA in questo senso. Gli interrogativi riguardano la reale utilità dell'ibrido nel rally: “Una possibilità – ha azzardato Mahonen – è quella di ricorrere all'alimentazione elettrica per gli spostamenti ed a quella a combustione per le prove a tempo”. Ma per ora l'unica certezza è che per i prossimi anni, nel WRC si gareggerà con motori termici.
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Il Mattino