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Le amministrazioni che gestiscono i sistemi di controllo della velocità Sicve- Tutor devono fornire, su richiesta dell’automobilista multato, la documentazione relativa all’omologazione iniziale e alla taratura periodica dell’apparecchiatura utilizzata. Nel ribadire questo principio, già espresso con sentenza del 2020, la Suprema Corte di Cassazione ha ricordato che, al pari degli Autovelox standard, anche i sistemi Tutor, costituiti da portali che misurano la velocità media delle auto che vi passano sotto, devono essere sottoposti a controlli periodici. Nel commentare gli effetti del pronunciamento, gli esperti del periodico online All-In Giuridica del gruppo Seac evidenziano come la sentenza numero 6579 della Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, offra una speranza di accoglimento per i ricorsi di annullamento delle sanzioni elevate con l’implacabile Tutor, in tutti quei casi dove risulti mancante o lacunosa la documentazione relativa alle verifiche di funzionamento.
Nel caso in oggetto, i magistrati del Palazzaccio hanno cassato e reinviato al Tribunale di Roma la sentenza che respingeva il ricorso di un automobilista, multato per un eccesso di velocità dalla Polizia Stradale, rilevata con apparecchio Sicve- Tutor gestito dall’Anas, proprio per assenza delle prove di verifica periodica della taratura.
Il Mattino