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Secondo il rapporto – ovviamente redatto prima del diffondersi del Coronavirus - la crescita del fatturato globale 2019 è stimabile nel +9,7%, mentre il leasing nautico ha stipulato contratti per un valore complessivo di 512,2 milioni di euro (+29,29%); sempre secondo il rapporto, inoltre, l’Italia si conferma leader mondiale nel comparto delle imbarcazioni oltre i 24 metri.
Il direttore generale di Confindustria nautica, Marina Stella, ha dichiarato: “Il Monitor è frutto di un attento lavoro dell’Associazione e del suo Ufficio Studi e intende dare una risposta all’esigenza del comparto di avere sempre a disposizione dati aggiornati di mercato. È importante sostenere gli imprenditori permettendo loro di operare con piena e puntuale consapevolezza di dati e tendenze.” Nessun riferimento è stato fatto, dunque, alla sopravvenuta emergenza virus.
D’altra parte i contenuti del rapporto forniscono dati di mercato aggiornati a metà dell’anno nautico, con indicazioni sullo stato del mercato dell’anno appena concluso e sulle tendenze di settore per l’anno in corso. E ciò è stato fatto con molto anticipo rispetto al diffondersi del virus, attraverso le stime sui trend di fatturato elaborate dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica e le analisi internazionali raccolte da ICOMIA, l’International Council of Marine Industry Associations.
La pubblicazione integra inoltre l’analisi della situazione economica e congiunturale italiana e internazionale redatta da Fondazione Edison e l’analisi Assilea dei dati 2019 sul leasing nautico. Ma – vale la pena sottolinearlo una volta di più - quando il lavoro è stato eseguito, nessuno poteva prevedere che cosa stava per abbattersi sull’economia dell’intero pianeta. Si profila dunque interessante quanto parziale il lavoro fatto dagli esperti che hanno redatto il Monitor.
Il rapporto, come detto, dedica però un’intera sezione all’andamento degli ordini del segmento superyacht, settore nel quale l’Italia si è confermata finora leader mondiale, e difficilmente potrò essere schiodata dal trono. Il Global Order Book, elaborato e pubblicato ogni anno da Boat International, posiziona infatti la nostra industria al top mondiale per ordini di unità oltre i 24 metri, con 398 yacht in costruzione su un totale di 807 a livello globale. La quota italiana rappresenta pertanto il 49,3% degli ordini totali, con una crescita del 3,6% e un incremento di 19 unità rispetto all’anno precedente. I cantieri italiani in classifica nella top-20 sono sette e le prime tre posizioni sono occupate da Azimut, Benetti e Sanlorenzo.
Per saperne di più, Confindustria nautica informa che la seconda edizione di Monitor può essere scaricata on line all’indirizzo https://www.lanauticaincifre.it/
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Il Mattino