Auto, bus e moto: cronaca delle roboanti sfilate di New York

Una modella a New York
NEW YORK - Si sono spenti i riflettori sulle sfilate di New York è quello che rimane di questa edizione, oltre alle tante assenze e alla polemica politica che ha visto...

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NEW YORK - Si sono spenti i riflettori sulle sfilate di New York è quello che rimane di questa edizione, oltre alle tante assenze e alla polemica politica che ha visto manifestanti e fashion designer schierarsi contro il presidente Trump, è quel glamour tutto americano che mescola stile e praticità in modo magistrale, senza rischiare mai di perdere la bussola e far diventare gli outfit banali. Ma questa fashion week verrà ricordata anche per i debutti in passerella di due figlie d'arte, Kaia Gerber, figlia dell'indimenticabile top model Cindy Crawford e Carys Douglas, figlia di Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas, per gli show in passerella e gli after party.


Dal punto di vista più strettamente modaiolo le mise rappresentano un elogio alla normalità. L'American Style prevede capi comodi ma anche stilosi, con look che combinano pezzi sportivi ad altri super chic. Ralph Lauren, che durante questa kermesse ha voluto mostrare due tra le sue passioni, la moda e le auto d'epoca, ha fatto sfilare le modelle nel Ralph Garage, una specie di museo, tra auto come la Ferrari 250GT Short Wheelbase Berlinetta del 1960 o la Bugatti Type 57 SC Atlantic del 1938 (la Batmobile, per intenderci). Le modelle indossano tailleur androgini che giocano al maschile/femminile, top principe di Galles abbinati a cappotti dal taglio classico e pantaloni morbidi anni Trenta. Ma anche completi da biker con giacche in pelle bicolore (nero e giallo) e minigonna en pendant. Per la sera mister Lauren punta su abiti sinuosi e a sottoveste, laccati in giallo o in rosso, proprio come la carrozzeria delle sue auto.

Gioca sulla dicotomia uomo - donna, la nuova collezione di Victoria Beckham, ormai sempre più una realtà nel fashion system. I tessuti sono quelli delle camicie da uomo, ma di seta. Le righe, il gingham, i quadrettini, ma in colori tenui, femminili, da pomeriggio a Ascot, si abbinano a veli di tulle, sempre nelle silhouette pulite e minimaliste per cui è diventata famosa. Tanti i dettagli sorprendenti, come i colli a rouches delle tuniche indossate sopra i pantaloni maschili a sigaretta.Calvin Klein manda in scena una combinazione di sogno e horror con messaggi anti-Trump. Le linee sono quelle tipiche di Simons, pulite, senza fronzoli, che rispecchiano l'animo del marchio. Le silhouette dell'alta moda americana di metà secolo sono rese industriali, reiterate in nylon, gomma appositamente stampata in Ohio e pelle dipinta a mano. Quadrettoni da boscaiolo vengono usati per gli abiti maschili sartoriali. I pom pom vengono utilizzati anche per vestiti con le frange, borse o portachiavi, e le vestaglie diventano giacche da sera. Le superfici dei materiali sono disturbate, rovinate, stampate a gomma, sbiadite e spalmate. I colori dominanti l'arancione dei segnali di sicurezza, il giallo, il nero e il rosso.


Poi c'è lo sporty chic di Alexander Wang, presentato a Brooklyn. La sua è stata una sfilata lampo, con le modelle uscite da un pullman gran lusso, con addosso minicorsetti, minigonne, jeans strappati, qualche abito lungo e oltre al predominante nero anche diverse note di colore. Sportiva anche la collection di Rihanna per Fenty Puma. Corsetti, pantaloni leggings, costumi, mise da surfisti e tute da motociclista arricchite da colori elettrici hanno esaltato all'estremo le silhouette di modelle magrissime. Irriverente e multicolor la sfilata di Jeremy Scott che ha celebrato, durante questa fashion week 20 anni di successi portando in passerella una collezione che si ispira proprio alla sua storia fashion. Colori brillanti, paillettes, cappelli sparkling, stivali alti, colori neon, grafiche cartoon su maglioni e camicie abbinate a pantaloni cargo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino