LONDRA - Sviluppata sulla nuova architettuta per Suv Pta (Premium transverse architecture) che ha consentito di aumentare il passo, e di conseguenza l'abitabilità...
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Ma la vera «cifra» tecnologica della Range Rover più compatta emerge dalla dotazioni di sicurezza e assistenza alla guida che ne fanno un autentico punto di riferimento per l'intera categoria. Alcuni di questi dispositivi hanno particolarmente impressionato nel corso della pur breve prova sui passaggi più sfidanti del percorso off-road allestito nel cuore di Londra dagli specialisti Land Rover che hanno previsto anche un ardito passaggio in piscina per evidenziare la capacità di guado della vettura, ora cresciuta a 60 cm, 10 in più rispetto alla generazione precedente.
Sorprendente, per esempio, è la qualità delle immagini riprese dalla telecamera posteriore e riprodotte dal display panoramico ad alta risoluzione che sostituisce il tradizionale retrovisore, garantendo tra l'altro una migliore visibilità in condizioni climatiche avverse. Un'anteprima mondiale è poi rappresentata dal ClearSight Ground View che grazie a tre telecamere anteriori (una sulla griglia e due nei gusci dei retrovisori esterni) concretizza il concetto di «cofano trasparente» introdotto al salone di New York del 2014 dalla concept Land Rover Discovery Vision.
Grazie a una sapiente elaborazione elettronica delle riprese, il display di bordo ripropone le immagini «nude» delle ruote con il loro esatto posizionamento sul terreno: una risorsa inedita particolarmente utile nel fuoristrada impegnativo, come abbiamo constatato superando il passaggio su rotaie inserito nel percorso di prova. L'idea di un'auto che sa «guardare lontano» trova conforto anche dalle svariate possibilità di utilizzo del lavoro delle telecamere che consente di riprodurre sul display l'intero perimetro della vettura, piuttosto che le singole fiancate o altre visioni di dettaglio.
La corsa alle tecnologie più evolute riguarda anche componenti che non sempre si collegano all'impegno nella ricerca. È il caso dei rivestimenti dei sedili, che segnano il debutto assoluto di due materiali tecnologici che combinano funzionalità e rispetto dell'ambiente. C'è un'alternativa alla pelle sviluppata dalla danese Kvadrat abbinando alla lana uno scamosciato tecnico di alta qualità ottenuto dal riciclaggio di 53 bottiglie di plastica per ogni veicolo, mentre il sofisticato tessuto Eucalyptus è prodotto con fibre naturali la cui coltivazione richiede minori quantità di acqua. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino