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MILANO - La terza edizione dell’Osservatorio Continental Mobilità e Sicurezza ne conferma – anzi rafforza – il ruolo di prezioso “fotografo” dei temi più caldi con cui si confronta il mondo automotive alle prese con la trasformazione più rapida e incisiva da quando la Ford tenne a battesimo, 108 anni fa, la prima catena di montaggio.
Dopo i due appuntamenti dedicati alla sicurezza – quello più “generalista” del 2019 e quello successivo focalizzato sui comportamenti condizionati dalla pandemia – l’Osservatorio 2021 ha studiato l’atteggiamento degli automobilisti italiani nei confronti dell’elettrificazione che per l’industria – ma non per tutti gli osservatori – è l’unica via capace di condurre a una mobilità individuale realmente sostenibile .
Il minuzioso lavoro di Euromedia Research ha prodotto un’enorme messe di dati raccolti intervistando 3.000 persone rappresentative della realtà nazionale, suddividendole per classi di età – dai Baby Boomers nati tra il 1949 e il 1964 agli “over 18” della Generazione Z (1995-2010) – e a livello geografico in base sia alle macro-aree, sia alle dimensioni dei luoghi di residenza.
L’interesse per l’argomento esiste ed è diffuso, ma la sua conoscenza non è distribuita uniformemente: seppure con lievi differenze percentuali, tre quarti degli intervistati hanno infatti identificato correttamente una vettura ibrida (77%) e una “full electric”, mentre le idee riguardanti le ibride plug-in – per molti osservatori il “ponte” ideale tra la propulsione termica e il futuro a emissioni zero – sono apparse più confuse, visto che solo il 47% del campione ne ha fornito un identikit corretto.
A livello generale, due italiani su tre sarebbero interessati all’acquisto di un’auto elettrica, che il 12% ha avuto occasione di guidare mentre solo lo 0,8% ne possiede una.
Un quinto del campione si dichiara invece del tutto disinteressato alla propulsione alla spina: sono soprattutto Baby Boomers con auto a benzina che usano poco (meno di 10 km al giorno), abitanti del Nord Ovest che non posseggono un box e non attribuiscono all’auto elettrica la possibilità di risolvere i problemi ambientali e della mobilità. Apprezzano i 5 anni di esenzione dal bollo, ma non abbastanza da compensare le perplessità sull’autonomia.
Per quanto concerne la tempistica della produzione di sole vetture elettriche prevale lo scetticismo: al 54% di chi pensa che ci vorranno più di 10 anni si aggiunge infatti un 16% convinto che questo “non accadrà” mai. A dispetto di ciò, la maggioranza (55%) ritiene che nel 2035 l’Italia sarà pronta a entrare nell’era dell’auto solo elettrica ed è concentrata nella Generazione Y (nati tra il 1980 e il 1994), nel Sud Italia e nelle città capoluogo. Mentre tra gli scettici (31%) prevalgono i Baby Boomers oltre che i residenti nel Nord-Est e nelle città metropolitane.
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