SPIELBERG – Gli esterni di Jeep hanno un “papà” di origini italiane. Si chiama Chris Piscitelli ed è un designer di 36 anni strappato nel 2013...
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Di italiano ha solo il cognome?
«Un po' lo capisco, ma solo un po'. E quasi non lo parlo: in casa lo parlavano solo i miei nonni e quindi non lo esercitavo. Tutti volevano essere americani».
Però?
«Però gesticolo parecchio (sorride, ndr). E ho promesso ai miei colleghi che lo imparerò. Per la presentazione, non so quale, del prossimo anno».
La più bella auto mai disegnata in assoluto?
«La Lamborghini Miura. Mi piacciono i “classici” e mi piace il design italiano di quegli anni».
La sua ambizione di designer qual è?
«Il designer ha una visione e sogna di farla arrivare su strada. Perché in genere dal bozzetto originale al modello di serie cambiano molte cose. L'ambizione è quella di riuscire a restare fedeli all'idea iniziale».
Ci è mai riuscito finora?
«Nel design per la produzione è difficile: si combatte per millimetri e i tempi sono lunghi. Ma in questi anni ho avuto la fortuna di potermi occupare dei modelli per il raduno di Moab e per quelli non c'è problema nemmeno se devi tagliare mezzo metro. E i tempi sono rapidissimi. Le Safari e Quicksand sono due begli esempi. E sono inconfondibilmente Jeep».
Troppo spesso sembra che i costruttori si limitino ad intervenire solo su fari e paraurti...
«In Jeep la strada è stretta e con la Wrangler lo è ancora di più. C'è una tradizione da rispettare e si può innovare solo rispettando certi equilibri. La sfida consiste proprio in questo: cercare la bellezza avendo considerazione per la storia».
Quindi non la preoccupa se chi guarda crede che siano stati cambiati solo dei dettagli?
«No. E di sicuro non per la Wrangler, che per noi è un'icona. È la nostra Porsche 911. E deve rimanere autenticamente Jeep».
Come deve essere la macchina che vorrebbe disegnare?
«...Non lo so: non ho una risposta. Ma è come chiedermi che gusto di gelato preferisco: mi piacciono tutti».
E se potesse scegliere un altro marchio per cui lavorare, quale sceglierebbe?
«Nessuno. Jeep è il marchio più divertente per il quale abbia mai lavorato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino