La Jaguar raddoppia. Non si limiterà soltanto a correre nel campionato di Formula E con le due monoposto affidate a Nelson Piquet jr e Mitch Evans, ma farà di...
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Jaguar non è il primo costruttore che decide di dar vita a un trofeo di marca per celebrare la propria tecnologia; di esempi nella storia del motorsport, dalla Ferrari in poi, ce ne sono tantissimi. Ma di certo è il primo brand a farlo con una vettura elettrica nello stesso week end e nello stesso circuito della gara di Formula E. La tipologia del campionato ricorda alla lontana l’analoga esperienza che fece nel 1979 la tedesca BMW che fu la prima a organizzare un monomarca di contorno all’evento principale che erano i Gran Premi di Formula 1. In quel caso a correre erano gli stessi piloti delle monoposto, tanto che il primo campionato ProCar venne vinto da Niki Lauda, che nel resto del week end guidava la Brabham F1.
Nel Jaguar I-Pace eTrophy i piloti saranno invece semiprofessionisti desiderosi di cimentarsi nella guida di un’auto elettrica sportiva con tecnologia avveniristica. Jaguar ha già predisposto un pacchetto “Arrive & Drive” che solleverà il pilota da ogni problematica: dovrà semplicemente arrivare in pista dove troverà tutto pronto per lui, dalla tuta alla macchina preparata che sarà seguita da un’apposita struttura tecnica. Le vetture del monomarca saranno versioni di I-Pace preparate racing dalla SVO, Special Vehicle Operations, il reparto di Jaguar che si occupa di elaborazioni e modifiche sportive personalizzate. Le venti I-Pace eTrophy avranno connotazione racing e un vistoso alettone posteriore. A livello meccanico/elettrico, invece, la I-Pace eTrophy avrà la medesima tecnologia del modello stradale. Che prevede una batteria di grande capacità, da 90 kilowattora con celle al litio, disposta in basso e che funge da pianale occupando tutto lo spazio fra l’asse delle ruote anteriore e quello delle ruote posteriori.
Il vantaggio di una simile dislocazione è di abbassare al massimo il baricentro della vettura che diventa più maneggevole nell’inserimento in curva e più stabilità nella percorrenza, limitando il trasferimento di carico.
Come la stradale, anche la versione corsa della I-Pace impiega due motori elettrici su due assi ruota per complessivi 400 cavalli, capace di spingere il Suv ad oltre 250 km/h; naturalmente l’auto da corsa sui tortuosi circuiti cittadini della Formula E non riuscirà a raggiungere queste punte. La corposa coppia motrice di 696 kW che le consente di raggiungere in appena 4,5 secondi i 100 km/h nello scatto da fermo, renderà combattutissime queste corse.
I venti piloti del monomarca I-Pace eTrophy che si sfideranno in gare di mezz’ora, avranno un immancabile vantaggio rispetto a chi corre nell’attuale Formula E: non dovranno fermarsi a sostituire la vettura o ricaricare la batteria. Le batterie ad altissima capacità da 90 kWh della I-Pace consente un’autonomia di 480 km e perciò, anche nel più stressante impiego in pista che assorbe tantissima energia, l’autonomia sarà comunque più che sufficiente per completare la mezzora di gara.
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Il Mattino