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Se la Polestar 1 ha rappresentato un manifesto del marchio svedese, anticipando con la sua elettrificazione ibrida plug-in un futuro destinato a essere totalmente ed esclusivamente a batteria, la Polestar 4 costituisce lo spartiacque nella storia del giovane brand, poiché si colloca esattamente a metà del piano strategico che per il 2026 la promette una gamma composta da cinque modelli 100% elettrici, portatori delle tecnologie più avanzate e capaci di combinare ai massimi livelli il lusso e le alte prestazioni. Ad attenderla nel listino figurano già le Polestar 2 e 3. La prima è una filante berlina proposta nelle versioni Standard Range Single Motor con batteria 69 kWh e Long Range con batteria più potente (82 kWh) dotate rispettivamente di 272 e 299 cv, con autonomia Wltp di 518 e 654 chilometri.
Quest’ultima batteria è invece l’unica prevista per la declinazione Dual Motor che, grazie al secondo motore connesso all’asse anteriore, mette a disposizione la trazione integrale e porta la potenza a 421 cv, che diventano 476 qualora la vettura sia dotata del Performance Pack opzionale, studiato per chi ama assaporare il piacere della guida.
L’ultima (almeno per ora) novità destinata a completare il pokerissimo annunciato sembra altrettanto spettacolare, anche perché veste i panni sempre esteticamente affascinanti di una roadster con tetto rigido apribile. Figlia della concept car O2 presentata a Los Angeles nel marzo 2022, dovrebbe arrivare nel 2026, unitamente alla Polestar 6 La Concept Edition con tiratura limitata a 500 esemplari già tutti prenotati, la cui produzione è stata praticamente decisa a furor di popolo. La stessa architettura elettrica a 800 Volt della “5” e i medesimi valori di potenza e coppia disegnano un’autentica supercar che promette 250 km orari di velocità massima e un’accelerazione 0-100 in 3,2 secondi.
Il Mattino