La Racing Point di Stroll vuole cambiare il nome in Aston Martin

La Racing Point di F1
LONDRA - E se in futuro la Racing Point si chiamasse Aston Martin? Lo scenario appare senza dubbio intrigante e vede coinvolto in prima persona il patron Lawrence Stroll. Il...

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LONDRA - E se in futuro la Racing Point si chiamasse Aston Martin? Lo scenario appare senza dubbio intrigante e vede coinvolto in prima persona il patron Lawrence Stroll. Il businessman canadese, padre del pilota Lance e che ha rilevato la Force India nell'agosto del 2018 grazie a una cordata di ricchi imprenditori, vorrebbe entrare nell'azionariato della Aston Martin per poi sfruttarne il nome in Formula 1. A dar credito a queste voci, la stessa Aston Martin ha diffuso una nota ufficiale: "La compagnia sta valutando i suoi requisiti finanziari e varie opzioni di finanziamento. È inoltre impegnata in discussioni preliminari con potenziali investitori che potrebbero richiedere, oppure no, investimenti in capitale proprio".


Aston Martin per un terzo è... italiana in quanto controllata dal gruppo Investindutrial del finanziere Andrea Bonomi, già presente in un altro marchio britannico quale è la Morgan e in tante altre attività extra motoristiche. Aston Martin già dall'estate scorsa aveva in programma di lanciare un'offerta pubblica d'acquisto, in quanto le vendite delle splendide auto prodotte non sono andate come si sperava negli ultimi tempi causando perdite economiche e calo alla Borsa di Londra. Anche se la luce per uscire dal tunnel è apparsa in queste settimane dopo il lancio del SUV stradale DBX, che verrà prodotto in una nuova fabbrica in Galles e potrebbe ridare slancio alle prospettive aziendali. Se il progetto di Stroll dovesse andare in porto, verrebbe abbandonato il rosa che attualmente domina la livrea delle Racing Point di Lance Stroll e Sergio Perez, adottando la tradizionale livrea verde della Aston Martin. Per quanto riguarda la Mercedes, attuale motorista della scuderia, non ci sarebbero problemi perché la Casa di Stoccarda è legata ad Aston Martin in quanto produce i propulsori V8 per i modelli DB11 e Vantage e detiene il 4,2% dal 2013.


Piuttosto, Aston Martin, nel caso l'accordo con Racing Point si realizzi, dovrà interrompere il rapporto con la Red Bull, per la quale non solo è sponsor, ma ha in essere una partnership tecnica che ha permesso la nascita della hypercar Valkyrie, destinata ad essere schierata nel Mondiale Endurance dal 2020-2021. Per ora, Helmut Marko della Red Bull ha voluto precisare che tra le parti c'è un contratto ben definito. Ma alla fine del prossimo anno, questo potrebbe essere strappato.
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Il Mattino