ROMA - Quando annunciò che l’alleanza Renault-Nissan avrebbe investito 4 miliardi di euro per l’auto elettrica, lo presero per matto. E invece Carlos Ghosn,...
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Qualcuno dirà che i numeri sono ancora contenuti, ma sono in continua ascesa e l’auto a emissioni zero, alla luce dei grandi temi che riguardano l’ambiente e la mobilità, appare come l’unica prospettiva percorribile, anche con il prezzo del petrolio in caduta libera. E Renault-Nissan vuole continuare ad esserne il numero uno mettendo a frutto una semina che riguarda la tecnologia e i prodotti, ma soprattutto il lavoro compiuto presso enti, aziende e società di produzione e distribuzione di energia: centinaia e centinaia di accordi che hanno permesso di avere incentivi e sviluppare una rete che oramai conta in Europa oltre 10mila colonnine.
E anche l’Italia ha fatto la sua parte. Enel infatti è il partner per la ricarica rapida e il V2G, ovvero la possibilità di sfruttare l’auto elettrica come una fonte di energia mobile per la rete. Nissan inoltre ha già pensato anche a come dare alle batterie una seconda vita utilizzandole per usi stazionari. Di recente inoltre la Regione Emilia Romagna si è dotata di una flotta di 76 fra Zoe e Kangoo Z.E e la Leaf sta entrando nel mondo dei taxi. E anche lo sviluppo dei prodotti non si è fermato.
La Nissan Leaf, con la nuova batteria da 30 kWh, ha portato l’autonomia a 250 km e anche la Renault Zoe, con l’introduzione di un motore più efficiente e di un’elettronica più sofisticata, ha incrementato il suo raggio d’azione a 240 km e, grazie al nuovo sistema Caméléon, ha accorciato i tempi di ricarica del 10% e può utilizzare tutti i tipi di colonnine. E poi c’è la formula dell’affitto delle batterie che consente di ridurre il prezzo di acquisto della vettura tagliando non di poco la soglia per entrare nella dimensione delle emissioni zero.
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Il Mattino