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Era affranto Daniel Ricciardo. Il passaggio dalla Renault alla McLaren, avvenuto questa stagione, non portava i risultati che tutti si aspettavano. Mentre Lando Norris, suo nuovo compagno di squadra, disegnava meraviglie, l'australiano arrancava e a conti fatti, aveva la metà dei punti del giovane inglese. Ricciardo ha faticato troppo ad adattarsi alla MCL35M, ma Zak Brown ed Andreas Seidl, proprietario e team principal della McLaren, non lo hanno mai messo in discussione. Daniel, gran professionista, era invece il primo a farlo e non accampava mai scuse. Migliorerò, diceva a se stesso e alla stampa di tutto il mondo che gli chiedeva conto delle sude difficoltà. Poi, è arrivato il GP d'Italia e magicamente Ricciardo ha ritrovato la competitività, la freddezza, la forza, che aveva mostrato a tutti nei suoi anni in Red Bull. E dopo una bella qualifica, una ficcante gara sprint, è arrivata la clamorosa vittoria nel GP di Monza grazie ad una partenza pazzesca dalla seconda piazzola della prima fila che ha fulminato il suo ex compagno Max Verstappen.
"Cerco di non costruire la mia felicità attorno allo sport, perché non vincevo da tre anni e mezzo e sarei stato abbastanza triste, ritenendomi contento solo grazie ai successi".
E finalmente, dopo il ritorno sul gradino più alto del podio, ha dichiarato: "Non ho mai perso la fiducia e credo di aver avuto bisogno di fare un passo indietro. Penso che avere un po' di tempo libero ad agosto sia stato d'aiuto. Questa vittoria è rassicurante, sono stato messo alla prova, a volte bisogna soffrire per trovare delle risposte, ma bisogna restare determinati per non perdersi. Ci sono stati momenti di frustrazione, ma ho cercato di mettermeli alle spalle".
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