Rossi e Lorenzo, un sogno in tandem: «Correre insieme la 24 Ore di Le Mans»

Il fascino notturno della 24 Ore di Le mans
AUSTIN - La Otto ore di Suzuka per ora no, mentre la 24 Ore di Le Mans in tandem forse sì. È il sogno nascosto di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, appassionati di...

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AUSTIN - La Otto ore di Suzuka per ora no, mentre la 24 Ore di Le Mans in tandem forse sì. È il sogno nascosto di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, appassionati di auto e di corse di lunga durata, svelato nel paddock di Austin nel giorno delle interviste di avvicinamento al Gran Premio di Motociclismo degli Stati Uniti classe MotoGP.


Per le case giapponesi di moto, la Otto ore di Suzuka, gara classica di endurance, è un evento molto importante. Si tratta di un appuntamento visto dagli appassionati nipponici come «la gara di moto» per eccellenza, seguita in televisione molto di più rispetto a qualsiasi gara di MotoGP. Non fa differenza per la Yamaha che ha chiesto sia a Valentino Rossi che a Jorge Lorenzo di partecipare all'edizione 2015 con la nuova sportiva della casa dei tre diapason, la R1.

«Sarebbe bello poter fare la gara a Suzuka. In passato con la Honda la feci nel 2000 e nel 2001. Sarebbe bello che tanti piloti della MotoGP la facessero come accadeva negli anni ottanta e novanta. Ma stavolta credo che non andremo ne io ne Lorenzo. La gara è impegnativa perché bisogna andare più volte in Giappone. Poi c'è da considerare che anche se si corre nella pausa estiva è comunque una gara pericolosa e tornare alle gare del mondiale magari con un infortunio non sarebbe il massimo. Per quest'anno non ci sarò anche se mi piacerebbe vedere come va la nuova R1, ma chissà in futuro perché no».

Sia Rossi che Lorenzo hanno parlato a lungo della possibilità di fare corse di durata assieme. Entrambi i piloti Yamaha sono appassionati di corse automobilistiche e tutti e due hanno pensato alla classica di durata per eccellenza. «Con Lorenzo abbiamo parlato anche della 24 Ore di Le Mans da fare in macchina, , certo che secondo me faremmo molto meglio in moto».

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Il Mattino