PECHINO – Una volta si chiamava T.25, adesso è Project M e se ne conoscono anche i dettagli tecnici. É l'utilitaria urbana di Shell svelata al salone...
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La city car era stata sviluppata nel 2010, ma già lo scorso anno Shell aveva fatto sapere di voler riprendere in mano il progetto nell'ambito di una operazione di co-ingegnerizzazione. Ancora non è dato sapere se l'auto avrà un futuro di serie, ma il colosso petrolifero (che a dire la verità dovrebbe fare profitti sugli alti consumi dei veicoli) ha annunciato di voler fornire dettagli “in corso d'opera”.
La razionalità – più che il design – è l'elemento principale tenuto in considerazione nello sviluppo di quest'auto, tanto che perfino un lubrificante “dedicato” contribuisce al miglioramento delle prestazioni ambientali, con il 5% di efficienza in più rispetto ad un olio standard. Le stime di Shell rivelano che a confronto di una city car normale, l'efficienza energetica è superiore del 50% prendendo in considerazione non soltanto la gestione, ma anche la produzione (64% rispetto ad un suv).
L'eco utilitaria a trazione posteriore offre un sedile singolo all'anteriore a chi sta volante, altri due al posteriore ed ulteriori 160 litri per stivare bagagli (o la spesa). L'auto non ha portiere e per accedere all'abitacolo si solleva la cabina. In attesa di conoscere le prestazioni agli eventuali crash test, la rivisitata Project M promette una notevole leggerezza: solo 550 chilogrammi di peso grazie ad un telaio in tubi d'acciaio e ad una carrozzeria in fibra di carbonio. La spinta è assicurata da un tre cilindri benzina da 660 centimetri cubici che eroga 45 CV con 64 Nm di coppia. La velocità massima è autolimitata a 145 km/h (altrimenti sarebbero 158).
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Il Mattino