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L’obiettivo del ministro Adolfo Urso è che Stellantis produca in Italia almeno un milione di veicoli, tra auto e furgoni, all’anno. Questo target però è ancora lontano: per raggiungerlo mancano 250.000 unità, un terzo dei volumi attuali. Lo dice il Report della Fim Cisl, presentato a Torino dal segretario nazionale Ferdinando Uliano e dal segretario torinese Rocco Cutri. Nel 2023 Stellantis ha prodotto, tra auto e veicoli commerciali, 751.384 unità contro le 685.753 del 2022: 521.104 auto, l’8,6% in più del 2023 e 24.800 veicoli commerciali, in aumento dell’11,8%. A trainare la crescita sono stati gli stabilimenti di Pomigliano, dove la produzione è aumentata del 30% e di Atessa, in Abruzzo, dove si fa il Ducato, che registra una crescita del 12%. Soffrono, invece Cassino (-11,3%) e Mirafiori (-9,3%), dove - sottolinea la Fim - servono nuovi modelli per rilanciare la produzione. A Torino in particolare, mantiene gli stessi livelli del 2022 la 500 elettrica, mentre è forte il calo delle Maserati prodotte, meno di un quinto del 2017.
In leggera crescita (+3,9%) la produzione a Melfi: a fine anno non si farà più la 500X e da fine 2025 la Jeep Renegade, ma sono attesi cinque nuovi modelli entro il 2026.
Questo annuncio bloccherà i consumatori finché non vedranno il Dpcm» osserva il segretario della Fim. Quanto al possibile arrivo di un altro produttore di auto in Italia, magari cinese, Uliano ricorda che il sindacato «lo sollecita da tempo, al di là della nazionalità»: «La Cina - osserva - sembra avere interesse ad avere una base in Europa, in questo caso meglio lo faccia da noi. Abbiamo chiesto al governo di mettere in campo incentivi per attirare altre produzioni, a oggi nessuno si è fatto avanti».
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