MILANO - Nato per affrontare lo stress metropolitano quotidiano in tutta comodità il Burgman ritorna rinnovato ma non stravolto nelle fondamenta. Un piccolo lifting che...
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Il motore è il solito monocilindrico 400 tondo tondo, raffreddato a liquido che sviluppa 33 CV a 7.000 giri/min ed è equipaggiato con un doppio albero a camme in testa (DOHC) per ottimizzare la posizione delle valvole di aspirazione e di scarico limitando i consumi. Suzuki ha poi studiato una nuova iniezione elettronica con corpo farfallato a doppia valvola che promette una migliore erogazione senza sobbalzi a in fase di accelerazione o a motore freddo.
Il sistema di scarico con sensore O2 gestisce il rapporto stechiometrico aria-benzina coadiuvato dal sistema ISC (Idle Speed Control), che entra in funzione per mantenere un regime di minimo in ogni condizione. I freni davanti sono due dischi da 260 mm e al posteriore uno da 210 mm. L’ABS in più gestisce la velocità della ruota in frenata modulando l’attrito ed evitando il bloccaggio delle ruote. Il telaio è un traliccio, invariato ma rivisto nell’assetto, ora più basso. Questo telaio mantiene nella norma il peso, 222 kg in ordine di marcia.
Esteticamente lo stile è ricercato e studiato per essere aggressivo ma non troppo, con i fanali taglienti e lunghi che snelliscono la linea dotati di inserti blu delle luci retroriflettenti, le pedane sono state ulteriormente sagomate per un più veloce appoggio a terra dei piedi. Il comfort però da poltrona, comoda, ben imbottita, ben rifinita con le doppie cuciture.
Il carico è esagerato per uno scooter: il vano sottosella ha una capacità di 62 litri, dotato di una luce di cortesia e di un piccolo vano portadocumenti. Nello scudo anteriore è poi presente un vano da 10 litri con una presa da 12V ed altri due piccoli portaoggetti.
Guidandola apprezziamo subito la comodità, una vera e propria poltrona su due ruote, in giro per la città non stressa e si affronta il traffico senza paura anche grazie alla posizione di guida azzeccata. Il sottosella a disposizione è tanto e non fa rimpiangere l’auto per le piccole commissioni.
Il peso di questo nuovo Burgman 400 ABS si sente abbastanza nelle manovre da fermi, ma le pedane sagomate aiutano a poggiare bene i piedi per aiutarsi negli spostamenti. Il motore è brioso ai bassi e allungando ai medi. Raggiunge facilmente i 10.000 giri al minuto e la velocità di punta che si attorno ai 145 km/h.
Il Burgman 400 non soffre i maltrattamenti delle buche e dei dissestamenti. Soddisfatto anche il passeggero, che viaggia comodo, potendo inoltre contare su un ampio spazio per le gambe e gode di un'ottima visuale e della giusta protezione aerodinamica.
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Il Mattino