Tamo Racemo, nasce a Torino la piccola supercar firmata Tata

La Tamo Racemo concept
GINEVRA - Dimensioni compatte, peso contenuto, soluzioni produttive d'avanguardia e una grinta che promette di essere da supercar, la coupé Tamo Racemo presentata in...

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GINEVRA - Dimensioni compatte, peso contenuto, soluzioni produttive d'avanguardia e una grinta che promette di essere da supercar, la coupé Tamo Racemo presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra ha l'ambizione di proiettare Tata Motors nell'elite dei costruttori di piccole sportive emozionanti, oggi dominata dai garage britannici.


Ambizioni giustificate, oltre che dalle promesse sulla carta di performance di rilievo, anche dalle innovative tecniche utilizzate per costruire questa specialissima coupé, tra cui la prima applicazione mondiale di un materiale ideato in Italia, denominato Moflex. Dietro a questa due posti con apertura verticale delle portiere, progettata presso il Tata Motors Design Studio di Torino e presentata con il nuovo marchio indiano Tamo, che in futuro terrà a battesimo ulteriori progetti di nicchia, c'è quindi molto del know how e del genio creativo italiano.

Inizialmente prevista solo per il mercato indiano in una produzione nell'ordine di alcune centinaia di unità, non è da escludere che in futuro possa sbarcare anche in Europa: il successo di critiche riscontrato nelle prime due giornate del Salone, quelle dedicate alla stampa, potrebbe infatti convincere i vertici della Casa a modificare i piani iniziali.

Lunga 3.835 mm, larga 1.810 mm, alta 1.208 mm, con un'altezza del fondo vettura dal suolo di appena 16,5 cm, la Racemo sino al 19 marzo è esposta a Ginevra in due varianti, una destinata all'utilizzo stradale contraddistinta dalla sigla 001, e una pensata per la pista, la 002.

Quest'ultima che nel nome prevede l'aggiunta del simbolo ''+'', sfoggia generose appendici aerodinamiche e profili specifici rossi nel frontale e nel posteriore.

Per la versione stradale dalla Tata, i costruttori promettono un'accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di sei secondi. Merito dell'estrema leggerezza della vettura, abbinata alla grinta di un motore a benzina di nuova generazione, un 1.2 da 190 cv con tecnologia denominata Revotron Turbocharged. Costruito in alluminio, questo tre cilindri di 1.198 cc eroga una coppia massima di 210 Nm a soli 2.500 giri al minuto.

L'auto, però, oltre a performance di rilievo, propone numerose soluzioni hi-tech in linea con i tempi, come l'interfaccia uomo-macchina, sviluppata in collaborazione con Microsoft, e la connessione alla rete Internet.

Federico Muzio, uno dei tre soci fondatori e direttore tecnico di Trilix, lo studio design di Tata Motors di Torino, chiarisce: «Sono già alcuni anni che stiamo lavorando sulla tecnologia Moflex che permette di fare piccole produzioni con investimenti contenuti. Tata Motors ha deciso di fare un coupé per dimostrare quello che questa tecnologia permette di fare. Il progetto è stato sperimentato a Torino, persino nelle fasi precedenti di validazione della tecnologia, e anche il design è stato fatto dallo studio di Torino».

«Alla base del Moflex c'è una struttura a sandwich con materiali in parte iniettati, in parte soffiati - prosegue Muzio -. Per realizzare i primi prototipi della Racemo abbiamo utilizzato anche la stampa in 3D, tecnologia che sarà impiegata per alcuni componenti nella fase di produzione in serie. Questa è già stata decisa e sarà realizzata in India. Sarà avviata nei prossimi mesi, ora stiamo facendo gli stampi definitivi. Per il futuro? Stiamo studiando altri prodotti che utilizzeranno il Moflex e saranno sempre sviluppati inizialmente a Torino, con produzione in India».

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Il Mattino