MONACO - Più appuntita in cima e più forte alla base. A pochi mesi dal lancio la Volkswagen Tiguan si rilancia aggiungendo in gamma il diesel 2 litri biturbo BiTDI...
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Segno che la tedesca ha già trovato il modo per affermarsi facendo leva sulle sue doti intrinseche, sulla forza del marchio e sulla scia di un modello che con la precedente generazione ha venduto in 9 anni 2,8 milioni di unità. Tra le sue virtù ci sono sicuramente lo stile forte, da vero Suv, e l’ottimo rapporto tra le dimensioni esterne – è lunga meno di 4 metri e mezzo – e lo sfruttamento dello spazio interno. Grazie infatti al divano posteriore scorrevole, si può scegliere se assegnare il massimo ai passeggeri e accontentarsi di 470 litri, avanzarlo di 18 cm per avere 615 litri o abbattere lo schienale e arrivare a 1.655.
Merito della piattaforma MQB che permette di ricavare una struttura più funzionale, più resistente e più leggera, fattore che insieme al cx di 0,32, uno dei migliori per un Suv, danno più efficienza e sicurezza. A questo proposito, la Tiguan si è già guadagnata le 5 stelle EuroNCAP grazie al suo ricco equipaggiamento che, tra le molte cose, comprende l’Emergency Assist che non solo invita a mantenere la corsia, ma provvede a mantenerla al suo interno mentre frena autonomamente se il guidatore non reagisce.
L’altro punto forte è la connettività. La Tiguan può avere la strumentazione tutta digitale su display da 12,3” e i sistemi di infotainment ospitano tutti e tre i protocolli di “mirroring” (MirroLink, Android Auto e Carplay), hanno schermi fino a 8 pollici, l’hotspot wi-fi, la ricarica wireless e anche la sim incorporata per poter usufruire dei servizi Car-Net tra cui la chiamata d’emergenza e altre utili funzioni consultabili anche in remoto sul proprio smartphone. E veniamo al capitolo motori che ai benzina 1.4 da 125 cv e 150 cv, al 2 litri da 180 cv e ai diesel 2 litri da 150 cv e 190 cv, vede aggiungersi due pezzi importanti.
Il più piccolo è l’1.6 TDI da 115 cv che promette un consumo di 4,8 litri/100 km pari a 125 g/km di CO2, l’altro invece è il poderoso 2 litri biturbo da 240 cv, il più potente della categoria e tra i più sofisticati in assoluto.
Accoppiato di serie al cambio DSG a 7 rapporti e alla trazione integrale, offre prestazioni (228 km/h, 0-100 km/h in 6,5 s) che si sentono tutte, fornendo una risposta imperiosa a tutte le andature, dove l’unica nota stonata sono una certa ruvidità del 4 cilindri e qualche fruscio che viene dagli specchietti.
Adeguato il look, decisamente grintoso grazie ai cerchi da 19” e all’allestimento R-Line di serie, che comprende anche l’assetto ribassato di 10 mm e il massimo sia per la finitura sia per l’equipaggiamento, fari full led e climatizzatore tri-zona compresi. Il meglio ha però un prezzo: 45.500 euro, mentre la 1.6 TDI costa 28.550 euro, mille in più della soglia minima prevista dal listino.
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Il Mattino