GÖTEBORG – Altro che crisi: Volvo, il costruttore svedese controllato dai cinesi di Geely, ha ufficializzato il sesto primato di vendite consecutivo superando quota...
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La crescita è legata soprattutto al successo dei Suv: la top seller, che si è confermata la Xc60 (quasi 205 mila esemplari), vale da sola poco meno del 30% delle vendite. Assieme alla Xc40 (poco meno di 140 mila, raddoppiando sostanzialmente le immatricolazioni) ed alla Xc90 (oltre 100 mila) supera complessivamente il 63% dei volumi planetario dello scorso esercizio.
Per Volvo Cars c'è un altro dato estremamente positivo: quello che riguarda la distribuzione geografica. Il marchio è cresciuto in ogni regione ed anche in stati dove il mercato ha chiuso in negativo. In Cina ha guadagnato il 18,7%, negli Stati Uniti il 10,1% ed in Europa ha compiuto un progresso del 7,2%. In Italia, a fronte di un andamento sostanzialmente stabile (+0,3%), ha messo a a segno un avanzamento in linea con quello globale: +9,1% con una quota di mercato del 1,09%. In Australia, Belgio, Brasile, Repubblica Ceca, Ungheria, Corea del Sud, Polonia e Portogallo, Volvo Cars ha conseguito nuovi record di vendita.
Il Vecchio Continente resta comunque strategico per il costruttore: in Europa ha commercializzato quasi la metà delle proprie auto, oltre 340 mila. L'opzione elettrificata, una scelta che Volvo aveva adottato in anticipo rispetto ad altre case, è stata premiata dai clienti. Che lo scorso anno hanno acquistato 45.933 veicoli ibridi, quasi il doppio rispetto al 2017 e con un incremento del 23% rispetto al 2018. «Abbiamo guadagnato quote di mercato in ciascuna delle nostre aree più importanti», ha sintetizzato Håkan Samuelsson, il numero uno del costruttore. Per l'anno appena cominciato, Volvo si è posto come obiettivo quello di commercializzare almeno il 20% delle proprie auto con un'alimentazione plug-in. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino