MONTECARLO – L'offensiva planetaria di Toyota nel motorsport abbraccia anche il rally, specialità nella quale ha deciso di tornare a voler essere protagonista a...
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Entrambi i piloti sono “esperti” (classe '85 uno e '81 l'altro) e saranno navigati da Miika Anttila e Kaj Lindström. Una scelta che potrebbe lasciar intendere che c'è ancora bisogno di lavorare allo sviluppo dell'auto. Del resto, almeno in alcune prove, Toyota Gazoo Racing schiererà anche una terza auto al cui volante ci sarà Esapekka Lappi, il 25enne, rigorosamente di nazionalità finlandese, fresco campione del mondo del WRC2. “Strappato” a Skoda, Lappi sarà accompagnato da Janne Ferm, sarà il collaudatore ufficiale e, verosimilmente, sarà l'uomo del domani della scuderia se la stagione dovesse dare risultati almeno confortanti.
Per il rilancio nel mondiale di rally, Toyota ha sviluppato Yaris in versione WRC. Se n'è occupato il quattro volte iridato Tomi Mäkinen, che ha preteso di poterci lavorare direttamente nella propria fattoria, in Finlandia. Il connubio nippo-finnico ha come punto d'incontro il quartier generale di Toyota Motorsport GmbH, che si trova a Colonia, in Germania. Sotto il cofano del “piccolo genio” da competizione c'è un motore turbo da 1.6 litri ad iniezione diretta da 380 cavalli accoppiato a trazione integrale (con tre differenziali, incluso quello centrale a controllo elettronico) e cambio sequenziale a sei rapporti.
La casa giapponese ha una tradizione da difendere: dopo aver debuttato nel rally del 1973, ha centrato quattro successi individuali (due con Carlos Sainz ed uno con Juha Kankkunen e Didier Auriol) e tre costruttori. Dopo l'ultimo, nel 1999, ha abbandonato la specialità. “Per me è come un ritorno a casa”, ha assicurato Latvala. Non tanto per la Finlandia, quanto perché aveva esordito al volante di una Corolla GT: era il 2001. La Yarus WRC è un'incognita per gli osservatori, ma non per Mäkinen: “Penso che abbiamo fatto qualcosa che presto vi saprà sorprendere”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino