19 licenziamenti al British Council, ​scatta lo sciopero anche a Napoli

19 licenziamenti al British Council, scatta lo sciopero anche a Napoli
Al termine delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori svolte nelle sedi di Roma, Napoli e Milano, la Flc Cgil ha proclamato lo sciopero del personale British Council, con...

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Al termine delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori svolte nelle sedi di Roma, Napoli e Milano, la Flc Cgil ha proclamato lo sciopero del personale British Council, con astensione dal servizio per l'intera giornata domani, il 28 marzo e 6 aprile, contro i 19 licenziamenti minacciati dall'ente. Per la prima giornata di protesta - 20 marzo 2019 - in concomitanza con l'incontro delle parti sociali, si svolgerà un presidio a Roma, dalle ore 10 alle ore 13, in via di San Sebastianello 16, davanti la sede del British Council. Analogo presidio si svolgerà a Milano, dalle ore 13 alle ore 15, in via Croce Rossa, angolo via Manzoni. La procedura di licenziamento collettivo è stata avviata dalla parte datoriale il 20 febbraio scorso; la Flc ha chiesto di avviare la procedura per l'esame congiunto che, iniziata il 28 febbraio, è tuttora in corso. Nei tre appuntamenti svolti in sede di esame congiunto la parte datoriale ha esposto le ragioni aziendali che hanno prodotto gli esuberi strutturali presentando un piano industriale per il rilancio dell'azienda unitamente a proposte economiche incentivanti per favorire forme di esodo o accompagnamento alla pensione nei termini previsti dalle norme vigenti. La Flc ha chiesto il ritiro dei licenziamenti ritenendoli non coerenti con le informative precedentemente avute da parte datoriale. Per l'organizzazione sindacale il piano di riorganizzazione aziendale deve prevedere la ricollocazione del personale, che ha alte professionalità ed esperienza pluriennale, in altre mansioni, a partire dalle nuove posizioni annunciate nel piano industriale. La Flc Cgil, su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori, proseguirà la trattativa per giungere all'obiettivo di un accordo che eviti i licenziamenti sia attraverso il ricollocamento, sia valutando tutte le possibilità di fuoriuscita volontaria incentivata.
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Il Mattino