Tredici tonnellate di batterie per auto esauste contenute in 5 cassoni di plastica e 43 proiettili calibro 7,65 sono state rinvenute nel corso di un blitz del Nucleo investigativo...
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Accade in piena Terra dei Fuochi, a Giugliano in Campania. Qui gli agenti del Nucleo investigativo, a seguito di attività info-investigativa finalizzata al monitoraggio e contrasto dei traffici e degli smaltimenti illegali di rifiuti, sono arrivati al deposito dove erano "stoccate" le tonnellate di accumulatori per auto. Una sorte di "area di stoccaggio" momentanea abusiva. Un blitz che ha riservato non poche sorprese però. Al momento della perquisizione infatti, gli agenti hanno rinvenuto 43 colpi per arma da fuoco calibro 7,65 del quale il gestore, un 50enne di Mugnano di Napoli denunciato per attività non autorizzata di gestione di rifiuti speciali e pericolosi e detenzione abusiva di munizioni, non ha saputo dare alcuna spiegazione. Nè tantomeno sull'arma, che non è stata rinvenuta.
Ora però gli investigatori della Forestale stanno cercando di ricostruire la filiera dello smaltimento del pericoloso rifiuto. Il gestore del capannone potrebbe essere infatti solo un anello di una complessa organizzazione che smaltisce, paradossalmente, "lecitamente", falsificando cioè i formulari, materiale esausto raccolto nelle moltissime officine in nero disseminate su uno dei territori più vasti della Campania.
Ipotesi investigativa: un complesso giro di carte sulle quali inserire anche le quantità di batterie esauste prodotte da attività commerciali in nero. Il sommerso. La lotta allo sversamento e alla combustione dei rifiuti si combatte stanando insomma il sommerso. Ipotesi investigative sulle quali però si lavora senza sosta e che presto potrebbe portare a clamorosi risultati. L'uomo è stato denunciato alla Procura della repubblica di Napoli nord.
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Il Mattino