Protagonisti sono i famosi omini colorati di giallo e blu. Ma cosa più importante è che non si tratta solo di pubblicità, bensì di veicolare un...
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«Stiamo seguendo i lavori del murales sin dall’inizio - ha spiegato Civitillo - per il duplice obiettivo che si pone il progetto. Da un lato si utilizza la Lego per veicolare messaggi positivi, rivalutando zone del quartiere Bagnoli, dove d’ora in avanti i cittadini potranno ammirare un’opera di street art con un preciso significato culturale, in questo caso di integrazione e inclusione sociale. Dall’altro è stata realizzata non a caso la parete accanto alla multisala Med in via Barbagallo, in vista della prossima uscita del film Lego. Se prima quel muro - conclude il presidente della Municipalità - era inutilizzato, ora veicola un messaggio culturale». A organizzare il progetto Marco Germinario, presidente dell’associazione Ragnarock: «Da anni collaboriamo con Lego per riqualificare spazi urbani in connessione con le istituzioni locali in tutta Italia. Dopo Milano, dove Pao ha realizzato un murales su una saracinesca in piazza San Babila, a Bari sul muro di un edificio in piazza Garibaldi e a Roma al centro storico in via della Frezza con grossi vasi per addobbare la strada, ora siamo a Napoli per lanciare un messaggio di compartecipazione». E a spiegarlo è direttamente l’artista: «Il bello di questo progetto - dice Pao - è che mi hanno dato libertà creativa. L’idea era appunto di utilizzare i personaggi Lego come veicolo di messaggi mirati. Così qui a Bagnoli ho scelto di creare in realtà due murales: in uno si vedono i due omini Lego e - attraverso un buco - si scorge il cielo con la scritta “Apri la tua mente” in inglese. Nell’altro ci sono quattro omini Lego con diversi colori e vestiti da astronauti e sullo sfondo la frase, sempre in inglese, “Viviamo tutti sotto lo stesso cielo”», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino