Sgomberata palazzina abusiva a Napoli Est, i proprietari: «Ci concedano l'auto abbattimento»

Forze dell’ordine sul luogo dello sgombero
Ci sono situazioni in cui il confine tra legge da rispettare e buon senso da non dimenticare, è davvero sottile. Una di queste, è accaduta oggi a Ponticelli,...

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Ci sono situazioni in cui il confine tra legge da rispettare e buon senso da non dimenticare, è davvero sottile. Una di queste, è accaduta oggi a Ponticelli, periferia Est di Napoli, dove sono iniziati i lavori di sgombero di un’intera palazzina abusiva, costruita nel 2004 e mai condonata al cui interno vivono, o meglio, vivevano 5 persone, tra cui due studenti che si accingono ad affrontare gli esami di scuola media e di maturità: «Sappiamo di essere nel torto», affermano i residenti della palazzina a tre piani, di cui due mai terminati, in via Francesco Benigno, «ma passare così velocemente dalle carte tra avvocati alle ruspe ci sembra davvero privo di umanità, in un momento ancora di pandemia come questo». 

Decidono di raccontare la loro storia ma senza essere inquadrati: «Siamo persone perbene, conosciute ma questo è un dramma vero». Nessun opposizione allo sgombero, ma solo tanta amarezza e soprattutto un senso di ingiustizia latente per i familiari della signora De Micco, titolare della palazzina: «I poliziotti sono stati gentili, ci hanno aiutati persino a fare i pacchi, ma ciò che non capiamo è la velocità del tutto, mentre su altre sei strutture altrettanto abusive del quartiere è stata permessa una sospensione che a noi non è stata concessa». In realtà, stando al personale presente per lo sgombero i tempi erano già scaduti per quella richiesta per cui si è passati direttamente allo sfratto forzato e subito dopo si passerà alla demolizione.

Ma la questione si fa poi intricata, poiché al danno del restare senza casa, si aggiunge anche la beffa del pagamento delle spese di demolizione a carico degli inquilini: «Da quanto abbiamo capito, ci costerà più di 100.000 euro con la ditta della Procura, mentre una autodemolizione ci permetterebbe di contenere di molto i costi, soprattutto in un momento di crisi e con in marito che non lavora. Per non parlare della solerzia e della velocità delle Forze dell’Ordine, che in altri casi, forse anche più importanti, manca».Insomma, da un lato la legge e la sua corretta e necessaria applicazione, dall’altro un’umanità forse oggi ancora più necessaria di un tempo ma che però cozza con burocrazia e incartamenti. In mezzo la storia di una famiglia finita in mezzo ad una strada, senza più il tempo per poter far nulla. Intorno, la solidarietà del vicinato che lamenta la presenza di prefabbricati post terremoto mai abbattuti.

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Il Mattino