Il reddito procapite dei napoletani ritorna a crescere, sia pure di poco. E, con l’incremento del denaro a disposizione, aumentano anche gli acquisti di auto e moto. Ma il...
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Da una lettura approfondita dell’indagine emergono esiti piuttosto contraddittori sullo stato dell’economia a Napoli e nel resto della regione. «L’attività economica nel 2015- si legge nel dossier- ha smesso di contrarsi, mostrando una variazione lievemente positiva. Si è arrestato anche il ridimensionamento del reddito disponibile per abitante, aumentato dello 0,9% a Napoli, a fronte dello 0,8% della media nazionale. Restano particolarmente bassi, però, i livelli assunti dall’indicatore».
Ammonta a 12mila e 755 euro - secondo l’elaborazione di Prometeia dei dati Istat, Svimez e Istituto Tagliacarne - il reddito medio dei cittadini di Napoli e provincia. Un dato ben lontano dagli oltre 18mila euro della media nazionale e che lo stesso Osservatorio Findomestic valuta come il più basso nel Paese, con la sola eccezione delle province di Avellino, Salerno e Caserta. Spetta proprio alla Campania, infatti, la maglia nera nella graduatoria nazionale, con un reddito nettamente inferiore anche alla media delle regioni meridionali.
Nemmeno l’andamento positivo dell’ultimo periodo si è tradotto in un incremento dei consumi. «L’aumento del reddito- si legge ancora nello studio dell’Osservatorio Findomestic- non sembra sufficiente a imprimere un impulso significativo ai consumi di beni durevoli. Le famiglie si mantengono oculate nella spesa, con una crescita tra le più deludenti». Solo nel settore della mobilità si sono registrati acquisti più numerosi rispetto al 2014. «In particolare per i motoveicoli e per le auto usate- spiega il responsabile dell’Osservatorio Claudio Bardazzi- a Napoli c’è stato il tasso di incremento più alto. Per le moto le immatricolazioni sono aumentate del 14%».
La spesa media dei partenopei per i beni durevoli è stata, lo scorso anno, di mille476 euro. Ma in tutti gli altri settori il dossier indica numeri in calo, nel confronto con il 2014. Nel capoluogo è diminuita la spesa per i prodotti per la casa, dai mobili agli elettrodomestici. Il «segno meno» riguarda anche i prodotti informatici. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino