Accoltellato dopo un tentato furto: arresti domiciliari per uno degli aggressori

Accoltellato dopo un tentato furto: arresti domiciliari per uno degli aggressori
Arresti domiciliari per Luigi Sangermano, una delle due persone coinvolte nell’aggressione di Luigi De Falco, il 30enne accoltellato lo scorso mese di aprile a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Arresti domiciliari per Luigi Sangermano, una delle due persone coinvolte nell’aggressione di Luigi De Falco, il 30enne accoltellato lo scorso mese di aprile a Secondigliano. E’ quanto deciso dall’autorità giudiziaria alla luce degli elementi prodotti dai difensori dell’indagato, i penalisti Luigi Senese ed Emilia Granata. Una ricostruzione, quella del collegio difensivo, che ha permesso di fare piena luce sull’accaduto.

Non si trattò, infatti, di una spedizione punitiva come inizialmente si era ipotizzato bensì di una rissa degenerata e conclusasi con il ferimento di De Falco da parte di un minorenne. Il tutto sarebbe nato da un tentativo di furto da parte dello stesso De Falco all’interno del palazzo dove abita uno dei suoi aggressori. Tentativo fallito ma che, tuttavia, avrebbe innescato la reazione degli indagati che, dopo essersi messi a caccia del 30enne, lo avrebbero localizzato dinanzi ad un circolo ricreativo del Corso Italia.

A questo punto, Sangermano e il suo amico hanno avvicinato il 30enne con l’intenzione, secondo la tesi della difesa, di un ‘chiarimento’ e, forse, con l’intenzione di dissuaderlo da compiere altri raid presso le loro abitazioni. La discussione, tuttavia, è presto degenerata in una rissa durante la quale M. G., dopo essere stato colpito, ha messo mano ad un coltello sferrando un unico fendente che ha raggiunto De Falco al torace, causandogli una ferita ad un polmone. Immediatamente i due aggressori si sarebbero dati alla fuga mentre il 30enne, dopo essere stato soccorso, fu trasferito prima all’ospedale di Frattamaggiore e, poi, a causa delle sue condizioni al Monaldi dove fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Le indagini, affidate agli uomini del commissariato ‘Secondigliano’, diretto dal vicequestore aggiunto Raffaele Esposito, grazie anche al racconto di un testimone oculare e ai filmati estrapolati dal sistema di sicurezza del circolo dinanzi al quale è avvenuta l’aggressione, riuscirono, nel giro di pochi giorni, ad arrivare all’identificazione dei responsabili e alla loro cattura. Tuttavia, le stesse immagini che hanno portato all’identificazione di Sangermano e del suo complice, si sono rivelate uno dei punti di forza della tesi difensiva. Da queste, infatti, sarebbe emerso che il primo a dare inizio alla rissa sarebbe stato proprio De Falco anche se alla fine è stato lui ad avere la peggio. Non è tutto. Il 30enne è stato protagonista anche di un altro grave episodio motivo per cui si trova attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale. Il giorno delle sue dimissioni dall’ospedale dove era stato ricoverato per la coltellata ha aggredito alcuni membri del personale medico per poi darsi alla fuga. Non contento avrebbe raggiunto l’abitazione della madre, nel quartiere Secondigliano, aggredendola verbalmente. Provvidenziale, in questo caso, l’intervento degli stessi agenti che avevano indagato sul suo accoltellamento. De Falco, infatti, dopo essere stato individuato è stato tratto in arresto.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino