Nonostante la giovane età e l'incensuratezza «appare già fortemente influenzato da modelli di comportamento delinquenziali». Così scrive il...
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Per il giudice Angela Draetta l'episodio denota infatti «l'elevata pericolosità e aggressività» del ragazzo il quale «sebbene nel corso dell'udienza di convalida abbia mostrato segnali di pentimento non è apparso efficacemente seguito e orientato dall'ambiente familiare alla risoluzione legale dei conflitti e al rispetto per la vita umana». Secondo il gip «solo all'esito di una più approfondita osservazione in un contesto fortemente contenitivo potranno valutarsi la genuinità e affidabilità dei propositi di cambiamento espressi dal minore». Il pm Raffaella Tedesco aveva chiesto la custodia in carcere come «sola misura adeguata e proporzionata alle esigenze cautelari». Il pm aveva evidenziato, tra l'altro, che la madre a causa delle condizioni di salute non appare in grado di esercitare «un'attività di controllo del figlio».
Nell'ordinanza vengono ripercorse le varie fasi della vicenda, dall'aggressione al compagno di scuola all'intervento di alcuni passanti che riuscirono a bloccarlo e disarmarlo alla fuga, fino a quando due ore più tardi si presentò, accompagnato dalla madre, con addosso gli abiti insanguinati al commissariato di polizia Decumani. Assistito dall'avvocato Nunzio Limite, il ragazzo confessò l'aggressione e si disse pentito del gesto, manifestando propositi di ravvedimento ribaditi durante l'interrogatorio davanti al pm e al gip del Tribunale per i minorenni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino