«Il nostro don Antonio è stato un profeta, ha dato speranza al suo popolo, ha insegnato ai 'senzatuttò ad alzare la testa grazie al Vangelo e alla denuncia...
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Di Donna ha ricordato l'impegno di Don Riboldi per i terremotati della valle del Belice, e quello anticamorra ad Acerra. «Fino all'arrivo di Don Riboldi di camorra si parlava sottovoce - ha aggiunto il presule - lui si è esposto, l'ha fatto con la camorra, con le Br insieme al cardinale Martini, l'ha fatto per l'ambiente quando la camorra iniziava ad interrare ad Acerra i rifiuti tossici e forse questo è stato il suo più grande rammarico, perché non ha capito in tempo cosa stava succedendo. È stato un grande sognatore, che desiderava la realizzazione del polo pediatrico in città».
Il vescovo ha anche sottolineato che Don Riboldi «è stato un grande costruttore di chiesa anche se passava solo come vescovo anticamorra», affermando anche che il pastore emerito della diocesi «qualche volta è stato imprudente o ingenuo, come quando annunciò che un centinaio di camorristi erano pronti a pentirsi, ma non successe». Di Donna, infine, annunciando la celebrazione del 40esimo anniversario della proclamazione a vescovo ad Acerra di don Riboldi, ha invitato gli acerrani a «conservare il dono ricevuto da don Antonio». «Non disperdiamo la sua eredità - ha concluso - non lasciamoci rubare la speranza».
Tra le tante autorità presentinella Cattedrale di Acerra, il presidente della Regione Vincenzo De Luca: «Don Riboldi ha rappresentato davvero una grande speranza soprattutto per i temi della legalità, ed era doveroso rendergli omaggio - ha detto - Dovremo rendergli omaggio anche assumendo uno stile di lavoro che fa della coerenza e del mantenimento degli impegni un dovere. Lui ha vissuto tempi in cui la politica viveva di grandi promesse e di grandi incoerenze e non credo che abbiamo fatto grandi passi in avanti in questo senso».
In prima fila anche l'ex governatore Antonio Bassolino, che con l'allora vescovo di Acerra ha condiviso tante battaglie: «Dopo tante battaglie ora riposa in pace, caro don Riboldi: sei stato un grande punto di riferimento politico-civile oltre che in primo luogo religioso, e ti voluto molto bene», ha scritto sulla sua pagina Fb. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino