Ad Acerra due persone sono state denunciate per aver fotografato la propria scheda elettorale. In mattinata una giovane donna è stata sorpresa, mentre in cabina ha fatto...
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Sequestrata la scheda elettorale votata dalla donna che aveva espresso preferenza per un candidato che nella scorsa tornata elettorale era stato eletto a furor di voto. La donna ha ammesso di aver fotografato la scheda ed è stata denunciata alla magistratura. Le indagini sono ancora in corso.
Nel pomeriggio un'altra persona è sta sorpresa con la fotocamera in amno. Questa volta ad essere stato individuato dai componenti del seggio numero 19, nel popoloso quartiere «Spiniello», è stato un uomo di 46 anni. Il suo click è stato udito dai rappresentanti di lista e dagli scrutatori. L'uomo ha dapprima negato, ma poi vistosi alle strette ha consegnato al presidente del seggio il suo cellulare. Immediatamente sono accorsi gli ispettori della digos che hanno condotto il quaranteseienne nel locale commissariato per interrogarlo. Sul suo telefonino era stato impressa la sua preferenza per una lista che nelle scorsa tornata elettorale fece il pieno dei voti e per due candidati molto gettonati. La scheda è stata annullata e sequestrata; l'uomo denunciato alla magistratura: rischia una forte multa e sei mesi di carcere. Entrambe le preferenza era per liste diverse della stessa coalizione.
Acerra tra i Comuni, insieme ad Arzano, Torre Annunziata e Somma Vesuviana, particolarmente monitorati dalla prefettura e dal ministero dell'Interno proprio proprio per le vicende legate alla campagna elettorale della passata consiliatura caratterizzata da minacce a candidati, da episodi di voto di scambio e dalla presenza inquietante di malavitosi a sostegno di alcune liste elettorali. Ma anche per la recente condanna in primo grado per corruzione elettorale di un ex consigliere comunale di maggioranza. Nei giorni scorsi sono partite due denunce di cui una con un video ed una registrazione vocale allegati in cui si racconta di una strada asfaltata a spese di un aspirante consigliere comunale in cambio del voto. Nel mirino sarebbero finiti 6 consiglieri comunali uscenti che secondo uno dei due esposti avrebbero offerto danaro, buoni spesa o posti di lavoro temporanei in ditte private in cambio del voto. Al momento non ci sono indagati, ma le forze dell'ordine, anche in borghese, vigilano con discrezione affinché non ci siano eventuali irregolarità sia nel corso delle votazioni, che nella fase successiva dello scrutinio.
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Il Mattino