C’erano anche Fulvio Tessitore e Francesco De Sanctis, i Rettori emeriti delle ‘sue’ Università, la Federico II e il Suor Orsola Benincasa, per...
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Napoletana, classe 1931, la Frauenfelder non aveva mai smesso di dedicarsi alla passione di una vita: l’insegnamento. Il 21 dicembre era ancora nel suo studio al Suor Orsola, dove era arrivata esattamente 20 anni prima, dopo gli anni da direttore del Dipartimento di Scienze Relazionali dell'Università di Napoli "Federico II". Laurea ‘federiciana” in filosofia ma poi una vita dedicata alla pedagogia, come testimonia il volume curato per Liguori da due dei suoi allievi più illustri, Paolo Orefice e Vincenzo Sarracino: “Cinquant’anni di pedagogia a Napoli (1954-2005). Studi in onore di Elisa Frauenfelder”. Cinquant’anni divenuti nel frattempo oltre sessanta e celebrati nel 2016 con l’onorificenza (una delle tante) di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E anche nell’anno accademico in corso era come sempre al suo posto a guidare la cattedra di Pedagogia generale e sociale nel corso di Laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria che lei stessa aveva fondato al suo arrivo al Suor Orsola.
Le ultime lezioni il 14 e il 15 dicembre. Prima ai futuri insegnanti di sostegno e poi al Master in Organizzazione e gestione delle Istituzioni scolastiche in contesti multiculturali. L’ennesimo esempio del suo insegnamento pedagogico continuamente rivolto al futuro e alle nuove esigenze didattiche a cui la scuola del terzo millennio deve far fronte.
Fa pensare ai grandi orizzonti del suo lascito scientifico l’ultima grande sfida di Elisa Frauenfelder: contribuire a fondare una ‘didattica del mare’, perché, come aveva spiegato poco più di un mese fa in un importante convegno organizzato al Suor Orsola dalla cattedra diStoria del Mediterraneo, “nelle scuole e nelle Università italiane c’è una pesantissima assenza nella programmazione didattica: il mare, nonostante si tratti di un fattore assolutamente decisivo nella formazione di un individuo ed in particolare per i popoli del Mediterraneo”. Uno scenario internazionale per una nuova grande sfida pedagogica che sicuramente tanti suoi illustri allievi vorranno impegnarsi a raccogliere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino