Addio a Teresa Mangiacapra, con Lina fondò le Nemesiache

Addio a Teresa Mangiacapra, con Lina fondò le Nemesiache
Sempre affabile e sorridente, il volto incorniciato dai lunghi capelli mogano ramato spesso racchiusi da un turbante o un cappello, Teresa Mangiacapra si è spenta...

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Sempre affabile e sorridente, il volto incorniciato dai lunghi capelli mogano ramato spesso racchiusi da un turbante o un cappello, Teresa Mangiacapra si è spenta mercoledì sera a 69 anni (70 li avrebbe compiuti nel luglio prossimo) dopo una breve ma aggressiva malattia. La comunità artistica partenopea piange la donna e la scultrice che aveva fatto degli angeli e del mito, come ricerca dell'armonia e dell'eternità, dell'origine e dell'identità, la propria cifra espressiva e il segno del proprio sentire già a cominciare dallo pseudonimo, Niobe, la figura della mitologia greca simbolo della capacità di modificazione della materia per il superamento del dolore.


Ma all'origine del suo impegno artistico, c'è soprattutto la militanza nel gruppo delle Nemesiache/Le tre ghinee ideato e fondato dalla sorella Lina Mangiacapre negli anni Settanta, a Napoli; una cooperativa, poi diventata associazione culturale, che partendo dall'omaggio all'autrice de Le tre ghinee Virgina Wolf si è posta come progetto una forma di creazione artistica trasversale, che includesse cioè teatro, musica, video, cinema e riflessione filosofica in un'unica ricerca sul ruolo e le potenzialità dell'essere donna.

Nel suo studio di Monte di Dio, nel cortile di palazzo Serra di Cassano, Teresa amava sperimentare materiali diversi e i suoi angeli dalle linee stilizzate prendevano forma di sculture-installazione in filo e ferro, in lega, in carta colorata quando li disegnava al computer, come i tanti esposti in più occasioni alla Biennale di Venezia (2012) oppure nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone (2013-2014). Ma era anche fotografa e scrittrice, oltre che insegnante di francese nelle scuole superiori. Per immagini documentava i suoi numerosi viaggi, in Oriente soprattutto, e tra i tanti reportage si ricorda quello dedicato al Tibet sfociato nella mostra «Vibrazioni su scale di differenze» con il quale le piaceva sensibilizzare l'attenzione sulla tragedia del popolo tibetano. Sul fronte editoriale, invece, risale allo scorso marzo la presentazione Al Blu di Prussia, con Rita Felerico, Rossana Mennella e Berardo Impegno, del suo ultimo libro Domenica 20 luglio 2008 confessioni di un ex killer. E poi ci sono i brevi racconti, le diapofavole, le poesie - del 2014 è Umori, il volume a due voci con Vincenzo Abate per Oèdipus - e, ancora, quelle «libere riflessioni» così come amava definire i suoi contributi apparsi nel tempo sulle pagine di numerosi periodici d'arte e cultura tra cui «Manifesta», «Il foglio del Paese delle Donne».

Per l'ultimo saluto, funerali oggi ore 11 alla chiesa di San Ferdinando.

p.d.c. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino