Aeroporto di Napoli Capodichino, il manager Gesac Roberto Barbieri: «Produciamo noi l'energia»

«Nel territorio di Casalnuovo realizzeremo un parco con mille alberi che contribuiranno sia all'assorbimento delle emissioni sia al contenimento dei rumori»

L'amministratore delegato della Gesac Roberto Barbieri con Luigi Carrino
Pronti ad affrontare la sfida della sostenibilità con un miliardo di investimenti a breve, ma i gestori aeroportuali non ci stanno a occupare un banco degli imputati che...

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Pronti ad affrontare la sfida della sostenibilità con un miliardo di investimenti a breve, ma i gestori aeroportuali non ci stanno a occupare un banco degli imputati che avrebbe più autorevoli protagonisti: secondo gli ultimi dati disponibili dal rapporto Ispra sulle emissioni di «gas Serra» del 2022 e con dati relativi al 2020, in Italia il settore dei trasporti ha contribuito per il 22,4% del totale delle emissioni. Di questi il 92% è da attribuire al trasporto stradale, il 5% al trasporto marittimo e l'1,4% al trasporto aereo.

«Ma questo - precisa subito il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo che è anche presidente della Gesac, il gestore degli aeroporti campani - non significa che non facciamo e faremo sempre più la nostra parte».

Ieri Assaeporti a Roma ha presentato il rapporto Iccsai: «Il ruolo e contributo degli aeroporti alla transizione green e digitale del trasporto aereo» che contiene le linee strategiche dei gestori per i prossimi anni.

Lo studio ha evidenziato come i consistenti interventi in corso e pianificati «consentiranno di abbattere oltre 58 mila tonnellate (58.281) di CO2 all'anno e come per ogni tonnellata risparmiata sia necessario investire 649 euro». Tra gli investimenti green e digitali già programmati, quelli «immediatamente cantierabili nel prossimo biennio ammontano a circa 570 milioni di euro», sottolinea Iccsai. 

Al convegno ha partecipato il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami. «Non si può vivere la presenza di un aeroporto come una disgrazia sul territorio - ha detto - È un'opportunità, perché offre un accesso alla rete mondiale, e va sviluppata in maniera sostenibile. Su questo il governo è chiaro».

E «la nostra parte» ha in Capodichino un modello che porta l'aeroporto napoletano al vertice della «Zero Net Carbon» con la classificazione 4+, del programma Aca, Airport Carbon Accreditation e Zero Net Carbon, nati per contrastare il fenomeno delle emissioni climalteranti ottenendo dal dicembre del 2018 il livello 3+. 

«Mai fermi» spiega l'amministratore delegato della Gesac, Roberto Barbieri.

Sostenibilità è una bella sfida per un aeroporto cittadino.
«Per questo non stiamo fermi e cogliamo ogni opportunità per rendere il nostro impatto più sostenibile: a febbraio entreranno in vigore le nuove procedure di volo che consentiranno di evitare il sorvolo del centro storico della città, riducendo così il tempo di volo di circa quattro minuti. Stiamo già facendo la formazione dei piloti».

In pratica?
«Ci sarà una riduzione delle persone esposte di circa il 30 per cento e in una minor emissione di circa 11mila tonnellate anno di anidride carbonica, oltre ad un minor tempo di volo annuo di circa 500 ore. Inoltre stiamo completando l'installazione degli impianti fotovoltaici che ci permetteranno l'autosufficienza energetica e poi ancora un piano di forestazione urbana».

Cioè?
«Nel territorio di Casalnuovo, ai confini con l'area aeroportuale, realizzeremo insieme all'amministrazione un parco con mille alberi che contribuiranno sia all'assorbimento delle emissioni sia al contenimento dei rumori».

Poi c'è il capitolo delle società e delle compagnie che operano a Capodichino.
«Fornitori e compagnie che operano a Napoli sono incentivate all'uso di mezzi ecocompatibili. Per esempio, per azzerare completamente le emissioni di CO2 derivanti dalle operazioni a terra sui piazzali di sosta, diamo incentivi per la completa sostituzione dei mezzi di rampa a combustione con mezzi elettrici e saranno ricaricati usando l'energia del nostro fotovoltaico. Agevoliamo le compagnie che utilizzano aerei con motori di ultima generazione, tutta la classe dei motori meno rumorosi e un carburante più pulito».

Intanto vi avviate a chiudere il 2022 con risultati assai significativi: undici milioni di passeggeri e il ripristino della rete di collegamenti con 106 destinazioni partendo dal dramma dei mesi del Covid con i mille passeggeri e un volo al giorno di aprile 2022.


«È il frutto di un lavoro determinato che porta ad avere fiducia anche nel 2023: abbiamo rimesso in piedi il network dei collegamenti soprattutto la stabilizzazione di quelli intercontinentali con il grande successo, in particolare, del volo quotidiano per New York. Tutto questo in vista del 2024 quando entrerà in servizio anche l'aeroporto di Salerno per il quale confermiamo tutto il programma dei lavori».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino