Camorra, attacco alla Masseria Ferraioli: la solidaretà dell'associazione Libera

Questa volta nel mirino della malavita ci sono gli uffici e lo shop dove sono conservati e distribuiti i prodotti del terreno confiscato

Masseria Antonio Esposito Ferraioli
Se le mafie sempre di più non conoscono frontiere, l'associazione Libera tenta una strada per arginare questo fenomeno attraverso l'educazione, la coesione sociale,...

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Se le mafie sempre di più non conoscono frontiere, l'associazione Libera tenta una strada per arginare questo fenomeno attraverso l'educazione, la coesione sociale, l'impegno quotidiano. Ma la camorra non demorde e attacca nuovamente uno dei beni confiscati alla criminalità organizzata. 

Nella notte tra martedì e mercoledì la Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola è stata attaccata nuovamente. Questa volta nel mirino gli uffici e lo shop dove sono conservati e distribuiti i prodotti del terreno confiscato. Il fatto si è verificato a pochi giorni dall'assemblea provinciale della rete di Libera, convocata alla Masseria Ferraioli per portare vicinanza ai volontari dopo gli attacchi delle ultime settimane.

«Inutile negare che queste azioni ci fiaccano, sia sotto il punto di vista economico, sia quello morale. Ancora una volta ricordiamo a tutti che qui la camorra ha perso. Non consentiremo al malaffare e a qualunque atto intimidatorio che vada contro il bene comune di affermarsi. Continuiamo a chiedere il supporto a tutti per moltiplicare gli sforzi, per far vivere il più grande bene confiscato dell'area metropolitana di Napoli». A dichiararlo il direttore della Masseria Ferraioli, Giovanni Russo.

«Alle porte della terza città d'Italia c’è una comunità che ha ritrovato spazi di socialità e integrazione. È troppo importante per tutti noi, dobbiamo assolutamente preservarla e curarla. Questi attacchi non fermeranno le nostre attività, la nostra azione contro camorra e malaffare. Non lo faranno le lungaggini amministrative, burocratiche. Noi resisteremo». A dichiararlo il referente provinciale di Libera Napoli, Pasquale Leone.

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Il Mattino