AfroNapoli, le compagne si schierano con l'Astarita: «La Figc fermi la C1»

AfroNapoli, le compagne si schierano con l'Astarita: «La Figc fermi la C1»
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«Stiamo per chiedere alla Federcalcio di fermare il campionato di C1 femminile per darci il tempo di organizzare una nuova squadra e partecipare con un altro titolo o un'altra matricola. Noi vogliamo giocare a calcio, quando siamo arrivate nell'Afro Napoli pensavamo fosse un progetto sportivo con un impegno sociale, non certo un partito politico». Lo dice all'Ansa Lorenza Vastarelli, una delle compagne di squadra di Titti Astarita, la ragazza esclusa dall'Afro Napoli perché candidata al Consiglio comunale di Marano con una lista di centrodestra alleata con Noi con Salvini. Le compagne di squadra hanno deciso di essere solidali con lei e l'Afro Napoli ha ritirato la squadra dal campionato.


 «I fattori politici - spiega Vastarelli - ci interessano poco, anzi spesso ci scherziamo su. Io ad esempi non ho una posizione politica di centrodestra ma non mi sognerei di discriminare Titti, a volte la prendiamo in giro nello spogliatoio, ma sappiamo anche che le differenze di opinione sono un arricchimento». Vastarelli racconta l'esclusione della compagna di squadra: «Giovedì siamo arrivate al campo alle 22 - spiega - perché siamo l'ultima ruota del carro e ci alleniamo la sera tardi. Ci stavamo cambiando e abbiamo visto Titti vestita che piangeva. Ci ha raccontato di essere stata esonerata dalla squadra per il suo orientamento politico e non hanno neanche accettato che si fermasse solo per la campagna elettorale. Ripeto, forse abbiamo aderito a un partito politico e non lo sapevamo, perché la politica ha il sopravvento sullo sport nell'Afro Napoli». La delusione è forte tra le ragazze che hanno una forte passione per il calcio: «Per questo campionato - racconta Lorenza - ci siamo anche autofinanziate, pagando 100 euro a testa per contribuire alle spese e abbiamo trovato degli sponsor. Ora vogliamo giocare e lo chiediamo alla Figc, all'Aic, alle altre squadre dal campionato. Dateci questa chance». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino