Aggressioni agli operatori del 118 «Chiarezza su pressioni di camorra»

Aggressioni agli operatori del 118 «Chiarezza su pressioni di camorra»
NAPOLI – Un appello alla magistratura per fare chiarezza sul giro di mazzette e presunte pressioni sul servizio del 118 a Napoli. Il Consigliere Regionale dei Verdi...

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NAPOLI – Un appello alla magistratura per fare chiarezza sul giro di mazzette e presunte pressioni sul servizio del 118 a Napoli. Il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Borrelli chiede ai magistrati di fare chiarezza su vicende già agli atti.


«Il trasporto dei malati a Napoli, - dice Borrelli - anche negli ospedali pubblici, sarebbe gestito con metodi camorristici da persone che sono già finite in inchieste su questo tema e anche in altre per omicidi di camorra. L’appello è rivolto ai «magistrati e forze dell’ordine affinché verifichino, con la massima attenzione, le denunce presentate nei giorni scorsi da alcune associazioni e imprese che operano nel settore che, proprio per combattere il presunto clima di illegalità, hanno deciso di consorziarsi in un Coordinamento».

«I componenti del Coordinamento Emergenza Ambulanze - continua l’esponente dei Verdi - mi hanno confermato che esiste un sistema per controllare il trasporto dei malati basato su minacce e pressioni che hanno anche denunciato alle forze dell’ordine con tanto di nomi e cognomi dei protagonisti e autorizzandomi a rendere pubbliche le denunce».  Borrelli sottolinea che «già nelle scorse settimane si era verificato il danneggiamento di un’ambulanza della Bourelly al Cardarelli e c’era la sensazione che quell’episodio era solo uno dei tanti. Dalla denuncia presentata alla Polizia, emerge un nome già noto alle cronache giudiziarie, una persona che sarebbe il vero responsabile, Marco Salvati.

«Marco Salvati finì già in carcere nel 2005 - continua Borrelli - con l’accusa di condizionare il trasporto dei malati con metodi camorristici. Nei fatti, quindi, Salvati starebbe riproponendo lo stesso modus operandi che portò al suo arresto 13 anni fa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino