Aggressioni negli ospedali, raccolta firme a Castellammare per un protocollo di sicurezza

Aggressioni negli ospedali, raccolta firme a Castellammare per un protocollo di sicurezza
Raccolta firme all’esterno dell’ospedale San Leonardo per chiedere provvedimenti contro gli episodi di violenza che si sono registrati nei nosocomi dell’Asl...

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Raccolta firme all’esterno dell’ospedale San Leonardo per chiedere provvedimenti contro gli episodi di violenza che si sono registrati nei nosocomi dell’Asl Na3Sud e per chiedere l’arrivo di nuovi operatori socio sanitari. Il documento firmato dai sindacalisti della Fsi-Usae Antonio Cascone, Raffaele Amodio e Carmine Esposito, sarà portato assieme alle adesioni presso la direzione generale dell’azienda sanitaria. «Chiediamo anzitutto una riunione alla quale partecipi anche un rappresentane della Prefettura - spiega Cascone - per la stesura di protocollo di sicurezza in ambiente ospedaliero. Un documento che deve essere comparato a quello che accade quasi quotidianamente nei nostri ospedali».


Nel solo nosocomio di San Leonardo sono stati due gli episodi di violenza a distanza di poche ore, pazienti che hanno distrutto il triage del pronto soccorso per una lite familiare e altri che si sono scagliati contro gli operatori. «Si tratta di aggressioni fisiche e verbali che rientrano secondo noi nei reati di interruzione di pubblico servizio - precisa Amodio - per questo chi si macchia di simili episodi va punito penalmente».

Nell’ambito di una stretta sulle sanzioni, i sindacati puntano il dito anche contro la carenza di operatori socio sanitari. Ruoli per i quali la Napoli3 è in attesa che si concluda la procedura di selezione presso il Cardarelli per attingere da quella graduatoria. «Siamo difronte a demansionamenti continui - conclude Esposito - anche gli episodi di violenza sono interconnessi ad anomalie che si innescano per la carenza di personale». Univoco l’appello affinché l’azienda sanitaria si costituisca parte civile nei procedimenti giudiziari che si terranno nei confronti dei soggetti che hanno aggredito medici e distrutto arredi e mezzi ospedalieri. 

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Il Mattino