Agguato a Napoli, 20enne gambizzato: l'ipotesi di una punizione dei clan

Agguato a Napoli, 20enne gambizzato: l'ipotesi di una punizione dei clan
Un unico colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata che lo ha colpito al ginocchio destro. È così che la scorsa notte è stato ferito Fabio Contino,...

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Un unico colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata che lo ha colpito al ginocchio destro. È così che la scorsa notte è stato ferito Fabio Contino, 20enne di viale della Resistenza. Le sue condizioni, dopo i controlli da parte del personale sanitario del Cto, sono state giudicate tali da non far temere per la sua vita. Dubbi, invece, sulla ricostruzione fornita dallo stesso Contino ai carabinieri della compagnia Vomero che lo hanno interrogato presso la struttura ospedaliera dopo essere stati allertati dai medici. Il ragazzo, infatti, ha riferito di essere scampato a un tentativo di rapina mentre si trovava nel comune di Sant’Antimo.

Una coppia di malviventi lo avrebbe avvicinato nel tentativo di impossessarsi dei suoi oggetti di valore ma, di fronte alla sua reazione, gli avrebbero sparato, ferendolo. Quindi la fuga. Contino, invece, avrebbe raggiunto il Cto con mezzi propri per chiedere l’assistenza dei sanitari. Un racconto, tuttavia, che presenta, secondo gli investigatori dell’Arma, non pochi punti oscuri a cominciare dal luogo della presunta rapina. Contino, infatti, non ha saputo indicare il luogo preciso dell’aggressione limitandosi a indicare che questa era avvenuta mentre si trovava nel comune dell’area nord. Impossibile, quindi, per i militari compiere i sopralluoghi necessari per verificare la veridicità delle sue affermazioni. 

Altro aspetto che ha fatto nascere qualche perplessità è la scelta della vittima di recarsi al Cto, distante da Sant’Antimo oltre dieci chilometri, piuttosto che decidere di farsi curare in una struttura più vicina. Infine, non è chiaro se quando il 20enne è stato ferito fosse da solo o in compagnia di altre persone che, poi, lo avrebbero accompagnato in ospedale. Sono tutti aspetti che hanno fatto nascere nei carabinieri che lo hanno interrogato il sospetto che Contino possa aver fornito una versione di comodo, quella della tentata rapina finita male, per nascondere una dinamica diversa. Un sospetto alimentato anche dal fatto che la vittima, sebbene giovanissima, vanta già alcuni precedenti per spaccio di stupefacenti. Il ragazzo, originario di Mugnano, da qualche tempo si era trasferito a Scampia dove, riferiscono gli investigatori, avrebbe cominciato a bazzicare gli ambienti malavitosi della Vanella Grassi, sodalizio egemone nella zona. Una vicinanza pericolosa che, forse, potrebbe essere il reale movente dell’aggressione. Tra le varie ipotesi sul tavolo anche quella che Contino non sia stato ferito nel corso di un tentativo di rapina ma, piuttosto, che possa essere stato punito da qualche appartenente all’organizzazione criminale per qualcosa che possa aver fatto o detto. Per adesso si tratta solo di una teoria investigativa ma gli uomini dell’Arma non escludono, nei prossimi giorni, di riuscire a trovare i riscontri necessari.

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Il Mattino