Il killer solitario è entrato in azione di primo mattino conoscendo bene le abitudini del suo bersaglio. Poco dopo le otto di ieri il fragore dei colpi di pistola è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Panico tra la gente in strada e fuggi fuggi generale: l'uomo armato, con il volto semicoperto, ha atteso che Mercurio uscisse dal portone del proprio palazzo, lo ha seguito e gli ha esploso contro numerosi colpi di pistola: i proiettili hanno raggiunto la vittima alla gamba e all'addome, raggiungendo il fegato, l'intestino e la milza.
Subito dopo l'attentatore si è dileguato, salendo a bordo di un'auto sulla quale ad attenderlo c'era un complice.
Mercurio è crollato al suolo, perdendo molto sangue. Immediatamente qualcuno lo ha caricato a bordo di una macchina che ha portato il ferito al vicino ospedale San Paolo: giunto in gravi condizioni, Mercurio è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi resta riservata anche se i medici nutrono un cauto ottimismo.
Eppure un fatto appare certo: chi ha premuto il grilletto puntando l'arma contro il 43enne voleva uccidere.
Indagini a trecentosessanta gradi condotte dai militari della compagnia di Bagnoli, agli ordini di Gianluca Galiotta. Pochi dubbi sul fatto che la matrice del raid sia riconducibile a un contesto di criminalità organizzata.
Mercurio ha precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e rapina. Sei anni fa suo fratello venne assassinato mentre era in corso una faida di camorra tra gruppi rivali; il suo nome era comparso anche in alcune inchieste sulla criminalità organizzata della zona occidentale di Napoli.
E non si può escludere - anzi le indagini avrebbero già imboccato questa pista - che l'agguato di ieri in via Terracina si inserisca nell'alveo dei contrasti e delle frizioni che da qualche tempo sembrano essere tornate a scuotere la pax siglata per convenienza dalle famiglie criminali attive nell'area compresa tra Soccavo, il Rione Traiano e Fuorigrotta. Soltanto a Fuorigrotta operano quattro gruppi: Troncone, Bianco, Zazo e Iadonisi. Da alcune recenti informative emerge che lo stesso Gaetano Mercurio, un tempo vicino ai Bianco, si sarebbe avvicinato al gruppo Troncone. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino