Lontano dai riflettori mediatici, a decine di chilometri dai posti di blocco e dalle pattuglie che invadono piazze, vicoli e strade della Sanità. Chi ha pianificato il...
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Delitto di camorra. L'ennesimo riconducibile ad una faida interminabile: quella che - al di là dei nomi che ne identificano i protagonisti più neri, si chiamino Misso, Tolomelli, Mauro, Vastarella, Torino, Giuliano, Sibillo, Sequino, Contini - si riaccende puntualmente in nome del controllo dei traffici illeciti. Delitto sotto le luminarie: a Giugliano si prepara la festa della Madonna della Pace. Ma il commando dei killer che hanno freddato i due Staterini è partito da Napoli. Due bersagli facili. Non erano armati, non avevano guardaspalle. Ma erano - soprattutto - legati da rapporti familiari con il boss della Sanità Patrizio Vastarella: la sorella di Vincenzo Staterini ha infatti sposato Patrizio, personaggio di elevato spessore criminale. Uno abituato a sedersi a capotavola, quando si mangia come quando si tratta di affari illeciti.
Il 22 aprile del 2016 Patrizio - sorvegliato speciale - sfuggì miracolosamente alla morte, riuscendo a dileguarsi poco prima che un commando di uomini armati compissero la loro missione all'interno di un circolo ricreativo in via Fontanelle. In quel raid morirono Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna, mentre furono feriti Antonio e Dario Vastarella e un altro giovane.
Ieri qualcuno ha ucciso Vincenzo ed Emanuele Staterini: e logica indurrebbe a immaginare che dietro il raid ci siano i Sequino, nemici giurati dei Vastarella alla Sanità. Ma gli inquirenti invitano alla cautela. E a breve spiegheremo perché.
Prima di arrivare alle ipotesi investigative bisognerà raccontare quella che è stata la reazione dello Stato, in una delle giornate più nere sul fronte dell'offensiva camorrista. E a conferma del fatto che dietro il duplice omicidio di Giugliano vi sia un contesto tutto napoletano, a nemmeno un'ora dall'agguato nel bar-tabacchi è scattata una gigantesca retata della Polizia di Stato all'interno del Rione Sanità. Un'operazione in grande stile voluta direttamente dal questore, Antonio De Iesu.
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Il Mattino