Agricoltura, sindacati in piazza anche a Napoli: «Pronti allo sciopero generale»

Uno sciopero generale dell'intero comparto agricolo proclamato per il prossimo 30 aprile e che sarà confermato se non arriveranno dal governo risposte concrete per i...

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Uno sciopero generale dell'intero comparto agricolo proclamato per il prossimo 30 aprile e che sarà confermato se non arriveranno dal governo risposte concrete per i lavoratori del settore. Ad annunciarlo è il segretario generale della Flai Cgil, Giovanni Mininni, a Napoli oer il presidio organizzato dalle sigle di categoria Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil. La mobilitazione interesserà anche i lavoratori forestali, senza contratto da quasi 10 anni «così come - ha precisato Mininni - tutti i lavoratori agricoli che non solo non godono di bonus, ma non vedono rinnovati i contratti provinciali agricoli da un anno e tre mesi». «Da questo governo i lavoratori agricoli - ha concluso Mininni - vengono ritenuti essenziali solo quando devono lavorare. È stato giusto che questo settore non si fermasse perché doveva garantire all'intero paese gli approvvigionamenti, il cibo sulla tavola ma non è possibile che questo settore e i propri lavoratori che comunque hanno risentito della crisi non abbia avuto i giusti Decreti di sostegno, non sia stato considerato non solo nell'ultimo decreto 41 del governo Draghi Ma anche in quelli precedenti del governo Conte». 

«Anche a Napoli come in tutte le prefetture d'Italia stiamo manifestando per modificare il decreto sostegni a favore dei lavoratori stagionali dell'agricoltura. Lavoratori che sono stati essenziali nel momento buio della pandemia e del lockdown e che adesso si escludono». È quanto afferma Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania. «Il governo - aggiunge Sgambati - ha sostenuto con diverse misure, ampie categoria di lavoratori, non capiamo perché non sono previsti sostegni agli stagionali dell'agricoltura che hanno visto le loro giornate di lavoro ed i loro stipendi dimezzati. Siamo qui per loro e per il rinnovo del contratto agricolo non più rinviabile

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Il Mattino