Si è parlato tanto del Vasto e della sua pericolosità. L’insicurezza e l’illegalità avvertite dai cittadini continuano a condizionare la vita del...
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Tutta l’area è abitata da centinaia di immigrati provenienti dalle più disparate nazioni africane: sono concentrati tra i vicoli e i palazzi in una sorta di grande comunità che autogestiscono e di cui, nonostante tutto, si sa ancora poco.
Tra loro c’è chi è arrivato un decennio fa e ha iniziato a integrasi con fatica e lavorando sodo. E sono proprio loro, oggi, a chiedere rispetto per quello che è stato fatto nel corso di questi anni.
«Noi siamo arrabbiati», dichiara Alex (nome di fantasia), «perché siamo venuti qui da tanti anni e l’integrazione non è stata facile. Abbiamo avviato attività e messo su famiglia con fatica e combattendo contro la diffidenza dei napoletani e oggi ci ritroviamo a dover cominciare tutto da capo perché il Vasto è diventato uno dei posti più insicuri della città. Ci sono amici che non vogliono più venire in zona perché dicono di sentire la “puzza dell’aggressività”. Qui trovi in strada persone con cui è impossibile ragionare e che mettono a ferro e fuoco il quartiere. È per colpa loro che oggi ci ritroviamo tutti contro ed è sempre per colpa loro che l’integrazione dei nostri figli sta diventando difficile. Il Vasto non deve essere lasciato solo, bisogna intervenire con forza e ogni giorno perché qui c’è ancora speranza e le cose possono cambiare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino